Un uomo d’affari di Fgura nel mirino di un attentato fallito a gennaio è rimasto in casa in stato di shock per diversi giorni.
Il retroscena è emerso dalla stessa vittima durante la testimonianza resa giovedì scorso nella raccolta di prove contro i tre principali sospettati: Lorenzo Callus, noto come “ħeswes”, Paul Farrugia, detto “kwattru”, e Jonathan Farrugia, soprannominato “Ġanni ta’ Nina”.
I tre uomini sono accusati del tentato omicidio di Mario Scicluna e della sua compagna Elaine Galdes attraverso l’installazione di un ordigno sotto un Mitsubishi Pajero parcheggiato fuori dalla loro abitazione.
Scicluna, commerciante di automobili con interessi nel settore delle costruzioni, ha raccontato di aver ricevuto, quello stesso giorno, una telefonata dalla sua compagna, che lo informava di movimenti sospetti intorno al loro veicolo. Da un successivo controllo commissionato a un meccanico di fiducia è stata poi rinvenuta l’autobomba che avrebbe dovuto uccidere il proprietario dell’auto.
Lo stesso Scicluna ha infine affermato di conoscere almeno due degli indagati, e di aver ricevuto persino la solidarietà di uno di loro all’indomani della sconcertante scoperta.
Sul caso continuano le indagini, condotte dall’ispettore Keith Arnaud.