Lo studio e la salvaguardia dei volatili ora passa anche da mani femminili. L’Ong BirdLife Malta ha infatti nominato la dottoressa Marie Claire Gatt inanellatrice di uccelli, nel contesto del “Maltese Bird Ringing Scheme”.
Si tratta di un progetto che usa, appunto, la tecnica di inanellamento dei volatili. Il metodo prevede la cattura degli animali, ai quali viene applicato un anello numerato in metallo a una zampa e poi rimessi in libertà. Ma il compito dell’inanellatore consiste anche nel catalogare l’esemplare, riconoscendone la specie, stabilendone il sesso, l’età e le misure, ovviamente senza arrecare alcun danno. Le successive catture dei volatili serviranno per studiarne la crescita, le abitudini e gli spostamenti nel corso delle migrazioni.
Ma perché la nomina della dottoressa Gatt è così degna di nota? Si tratta della prima donna maltese ad aver mai ricoperto un ruolo così centrale da quando è nato il progetto, ben 47 anni fa.
Per l’ornitologa non è stato un percorso breve. Ha infatti iniziato le procedure per ottenere la licenza di inanellatrice nel lontano 2012, proprio mentre stava sviluppando la tesi di laurea sulla migrazione degli uccelli, presso l’Università di Malta. Era una delle tre donne che facevano parte del programma di inanellamento maltese, ma da allora un numero sempre più crescente di donne maltesi e straniere si è formato e inserito nel programma locale. Dopo essersi laureata ha continuato gli studi all’estero, conseguendo poi la licenza in Portogallo.
Al momento, Gatt si sta concentrando sull’inanellamento e lo studio della popolazione locale del tordo azzurro, e spera di diventare un esempio per tutte le donne che aspirano a entrare nel mondo dell’ambientalismo e della preservazione animale: «Spero che la mia presenza nella ricerca a Malta – ha commentato – possa contribuire a ispirare le ragazze e le donne a intraprendere una carriera nelle scienze naturali e nella protezione del nostro ambiente».
L’inanellamento scientifico è utilizzato in tutta Europa da oltre cento anni, con ottimi risultati. Parlando di Malta, la tecnica ha permesso di scoprire l’incredibile longevità degli uccelli marini che popolano l’arcipelago, con lo storm-petrel mediterraneo in grado di vivere oltre 30 anni.
BirdLife Malta ha inoltre appurato che sull’isolotto di Filfla si riproducono circa 11.000 coppie di buceri, e che i pettirossi europei scelgono Malta per svernare per la maggior parte della loro vita. Molti altri piccoli uccelli canori, infine, usano isole come Comino per fare rifornimento, prima di continuare le migrazioni tra Europa e Africa.