Morto di sete e di fame, non prima di aver tentato di sopravvivere mangiando pietre, vetro e legno. È la tragica fine alla quale è andato incontro un cavallo, trovato in gravissime condizioni domenica 31 dicembre dall’animalista Korin Farrugia, attiva con RMJ’s Horse Rescue, un centro di accoglienza specializzato nel soccorso di equini nell’arcipelago.
La donna ha raccontato sul proprio profilo Facebook che il povero animale è poi morto il primo gennaio, nonostante i soccorritori avessero tentato di tutto per salvargli la vita. Quello che Farrugia e i veterinari si sono ritrovati davanti è stato straziante, come spiega la stessa animalista: «Il veterinario ha tirato fuori dalle feci del cavallo pietre, pezzi di legno e vetro, tutte cose che aveva tentato di mangiare per nutrirsi». Non solo: il cavallo non aveva neanche acqua da bere a disposizione, da chissà quanto tempo.
Come racconta la pagina Facebook del rifugio, la segnalazione sulle condizioni dell’animale è stata raccolta dall’Animal Welfare nella giornata di sabato. Sul posto è poi intervenuta anche la polizia, e il povero cavallo è stato poi portato alla sede della RMJ’s Horse Rescue. Ma nonostante le intense cure, non c’è stato nulla da fare.
«Non abbiamo mai visto un cavallo così assetato – hanno raccontato i soccorritori – Anche se in condizioni orribili, eravamo fiduciosi di riuscire a salvarlo». Ma non è stato così: dopo due interminabili giorni, il povero cavallo è crollato a terra, con il veterinario che non ha potuto fare altro che porre fine alle sue sofferenze.
Per Farrugia, alla tragedia si aggiunge un senso di colpa che l’accompagnerà per molto tempo. Quel cavallo le era infatti già stato segnalato circa due anni fa dal proprietario originario, che le aveva chiesto di accoglierlo nel rifugio, perché in difficoltà a prendersene cura.
Ciò però non è stato possibile: «Ho dovuto dire di no, perché non avevamo posto – ha proseguito l’animalista – e così l’abbiamo ri-affidato alla persona che gli ha fatto questo. Mi sentirò in colpa per sempre». La soccorritrice conclude infine ringraziando le persone che hanno passato il capodanno a tentare di salvare il cavallo che, secondo quanto riportato dall’associazione risponde al nome di “Zodiaco”.
Sotto all’immagine dell’animale morto non sono mancati commenti pieni di rabbia e indignazione, da «vorrei passare cinque minuti con chi ha fatto questo» fino alla richiesta di sanzioni più pesanti per chi compie crudeltà sugli animali. Forse un segno che a Malta qualcosa sul rispetto degli altri esseri viventi sta cambiando. Ma ancora non abbastanza, come alcuni fatti di cronaca raccontano.