Le festività natalizie a Malta si stanno rivelando nel segno del risparmio. Almeno stando alle dichiarazioni della Association of Catering Establishments (ACE), secondo la quale il mondo della ristorazione starebbe entrando in un tunnel fatto di crisi e austerità.
A esporre le preoccupazioni per il settore è stato Matthew Pace, segretario dell’associazione, che in una recente dichiarazione rilasciata a Times of Malta ha affermato che l’inflazione ha portato a un volume d’affari nella ristorazione del 20% inferiore rispetto ai periodi passati. Una tesi sviluppata dai dati forniti dai ristoratori associati all’ACE che, pur non fornendo un dato assoluto, sono comunque da interpretare come un campanello d’allarme.
Questo soprattutto alla luce dell’enorme “peso” che esercita il settore ristorativo nell’economia locale, in grado anche di impiegare quasi il 10% della popolazione in età lavorativa, circa 30.000 persone. Un collasso di questo ecosistema potrebbe quindi comportare un notevole danno alle tasche del Paese.
Nel dettaglio, secondo ACE a mancare non sarebbero i clienti, bensì il loro potere d’acquisto. I ristoranti sarebbero infatti più pieni del previsto, ma gli avventori spenderebbero di meno rispetto al passato.
«La maggior parte dei nostri affiliati – ha spiegato Pace – ha affermato di registrare un aumento delle presenze, ma con una spesa media molto più bassa. Questo è il risultato di uno scenario inflazionistico che sta impoverendo il reddito disponibile del consumatore».
A questo aspetto, Pace affianca anche il numero sempre crescente di nuovi locali inaugurati in tutto il territorio, che non starebbero facendo altro che “spalmare” gli introiti su più fronti, provocando quindi un calo degli incassi per i singoli locali.
A dare un altro colpo al mondo della ristorazione c’è anche l’aumento dei costi di gestione, tra rincari delle bollette e delle materie prime. Secondo uno studio della stessa ACE condotto su un campione di 400 attività commerciali, i margini di profitto sarebbero stimati intorno al 6% degli incassi totali. Una percentuale già bassa, messa ancora più a rischio dall’inflazione galoppante.
Sostanzialmente, Pace non vede il classico bicchiere mezzo vuoto, ma in procinto di cadere a terra e spezzarsi: «L’aumento del costo della vita che vedremo a gennaio e l’impennata dei costi di trasporto potrebbero segnare la fine del settore della ristorazione», aggiungendo che «i profitti saranno completamente cancellati e renderanno il nostro settore insostenibile».
Un allarmismo tuttavia non condiviso dalla Malta Hotel and Restaurant Association (MHRA), i cui esercenti membri prevedrebbero ottimi incassi fino alla fine delle festività. Ma anche in questo caso, si tratta di stime parziali e non di dati completi e ufficiali.
L’amministratore delegato di MHRA, Andrew Agius Muscat, fornisce sempre al quotidiano locale un quadro ben più positivo per hotel e ristoranti: «Si prevede una stagione eccellente. Diverse strutture riferiscono di essere al completo per le festività, con il Capodanno più affollato del Natale».