In risposta al dibattito parlamentare sull’impennata demografica di Malta, il Ministro delle finanze, Clyde Caruana, ha esortato gli schieramenti politici a spostare l’attenzione da un approccio numerico basato sull’importazione di manodopera straniera a una strategia che favorisca la diversificazione economica e la produttività, incentrata sulla qualità e sulla forza lavoro specializzata.
A sostegno della tesi, stando a quanto riferito da Times of Malta, Caruana avrebbe tirato in ballo lo standard di istruzione a Malta, che cinquant’anni dopo aver ottenuto l’indipendenza, deve ancora fare i conti con un livello «scarso», composto da molte persone che faticano a «raggiungere un livello base di istruzione».
Secondo le statistiche pubblicate dal NAO lo scorso mese di settembre, meno del 35% della popolazione è laureata o ha conseguito titoli di studio superiori, mentre il livello di istruzione secondaria è stato raggiunto solamente da poco più di quattro cittadini su dieci.
Le osservazioni di Caruana giungono in seguito all’accusa del Primo Ministro al partito all’opposizione, in particolare al leader Bernard Grech, tacciato da Robert Abela di utilizzare un linguaggio di “estrema destra” nel criticare l’incremento demografico di Malta.
Il Ministro delle Finanze sostiene che, anziché impegnarsi ora in una corsa per ridurre la popolazione, i parlamentari dovrebbero indirizzare i loro sforzi verso la costruzione di un’economia che non dipenda dalla continua espansione demografica.
Per questo ha invitato i parlamentari a riflettere sul tipo di industrie che Malta sceglie di “attirare”, suggerendo lo sviluppo di realtà ad alta intensità di capitale, in grado di contribuire significativamente alla crescita economica del Paese rispetto a quelle magari analoghe, ma che prevedono un’alta intensità di forza lavoro.
Tutto ciò al fine di evitare di aggravare problemi già pesantissimi, come l’impennata dei prezzi delle case e degli affitti, che potrebbe escludere definitivamente i residenti dal mercato immobiliare.
A prescindere dal livello di competenze e specializzazione dei lavoratori stranieri, per Caruana l’importazione di individui altamente qualificati e ben retribuiti potrebbe esacerbare le sfide esistenti, poiché le famiglie locali lottano per far fronte al ritmo di vita attuale.
La nuova presa di posizione di Clyde Caruana sembra tuttavia stridere un pò con le dichiarazioni rilasciate lui stesso lo scorso giugno, quando a fronte dei dati che suggerivano un boom di concessioni edilizie, aveva difeso l’attuale modello economico, suggerendo che avrebbe potuto “sostenere” un incremento della popolazione locale fino a 800.000 persone entro il 2040. Facendo quindi presagire che le intenzioni dell’attuale governo fossero tutte indirizzate verso un’ulteriore importazione di risorse straniere.
PN: «Il governo punta il dito contro il collasso del sistema educativo che lui stesso ha innescato»
Reagendo a quanto accaduto lunedì pomeriggio in parlamento, il Partito Nazionalista ha ironizzato sulle dichiarazioni del Ministro delle finanze, accusandolo di essere lui stesso «l’artefice dell’aumento della popolazione» che ha causato un «abbassamento del livello di istruzione nel Paese» da lui criticato.
Il comunicato stampa del PN poi continua: «Oggi sappiamo che questa decisione sta avendo un grave impatto sul nostro Paese. Oggi sappiamo che è stato il governo laburista ad aumentare costantemente il numero di lavoratori stranieri, molti dei quali sono precari. Lo stesso Clyde Caruana si vantava del fatto che questi stranieri “stanno pagando le nostre pensioni”».
L’opposizione ha poi sottolineato come, a fronte delle statistiche che mostrano che quasi la metà dei maltesi non ha un’istruzione di terzo livello, e proprio nel giorno in cui insegnanti ed educatori hanno scioperato perché il governo continua a non aumentare gli stipendi come aveva promesso, «ora punta il dito contro la sua stessa politica che, secondo le sue parole, è il problema del fatto che Malta abbia uno scarso livello di istruzione».