Sono finiti in tribunale i due individui coinvolti in una rissa che ha avuto luogo lo scorso 3 novembre a Gzira durante la quale un uomo è rimasto ferito alla gamba dopo che è stato esploso un colpo di arma da fuoco.
Secondo quanto emerso in tribunale e riportato dai media locali, l’episodio è stato innescato da una lite scaturita in un bar e poi proseguita sul lungomare della cittadina. Christopher Philip Agius, disoccupato 32enne di Paola, e Aaron Cassar, 43enne di Mqabba, sono stati identificati attraverso i filmati delle telecamere di sorveglianza e arrestati nei giorni scorsi dopo quasi due settimane di latitanza.
Agius, presunto autore dello sparo, si è dichiarato non colpevole dei capi di accusa che includono l’aver provocato gravi lesioni personali, detenzione di arma da fuoco durante la commissione di un reato, detenzione di un’arma senza licenza e violazione dell’ordine pubblico.
Il legale difensore del 32enne ha fatto richiesta per ottenere la libertà su cauzione, sottolineando che fuori dal bar la vittima avrebbe fatto cenno di estrarre “qualcosa” dalla tasca, paventando quindi l’ipotesi che avrebbe potuto trattarsi di un’arma e, per questo, l’imputato avrebbe reagito sparandogli alla gamba in una sorta di tentativo di legittima difesa. Inoltre, quest’ultimo, ha descritto la vittima come un cittadino straniero che non aveva mai incontrato prima.
Tuttavia, l’accusa si è opposta citando la gravità delle accuse, il fatto che i testimoni civili dovessero ancora essere ascoltati, oltre al rischio di inquinamento delle prove. Ipotesi che hanno trovato il consenso da parte della corte.
In una separata udienza è comparso davanti al giudice anche il secondo imputato, Aaron Cassar, che non è stato accusato di aver preso parte alla sparatoria, bensì di aver violato il regime di libertà vigilata ottenuto a seguito di due sentenze risalenti al 2017 e al 2020.
Il 43enne è stato infatti immortalato anche dalle telecamere di sorveglianza di un hotel di Ghajn Tuffieha, dove aveva trascorso un paio di notti, una delle quali condividendo la stanza con Agius, la stessa in cui si è verificata la rissa a Gzira, violando quindi l’ordine di coprifuoco, sebbene “solo” di un’ora e quindici minuti, come sottolineato dal suo legale difensore.
Cassar, si è dichiarato colpevole dell’accusa, ed è stato posto in custodia cautelare in attesa sentenza che dovrebbe essere pronunciata a fine mese.