Se un giovane lavoratore single che vive a Malta volesse acquistare una casa a fronte di uno stipendio medio pari a circa 21.000 all’anno, potrebbe permettersi una spesa massima di 171.000 euro. Detta così potrebbe sembrare un segnale incoraggiante per le nuove generazioni, non fosse che il 95% degli immobili in vendita sull’arcipelago costano di più.
A rivelarlo è un’indagine condotta da KMPG, società internazionale specializzata in fornitura di servizi professionali alle imprese, fiscali, legali e amministrativi, secondo la quale un giovane lavoratore tra i 25 e i 30 anni in cerca di casa avrebbe una scelta ristrettissima a disposizione, appena il 5,2% di tutte le proprietà in vendita.
I dati sono stati resi pubblici da Steve Stivala, direttore di KPMG Malta, in occasione di una conferenza dedicata proprio al rapporto annuale sul mercato immobiliare.
La scarsa accessibilità ai beni immobili per i giovani maltesi si estende alle coppie con lo stesso stipendio medio. Anche se con più disponibilità economica rispetto a una persona single, il 60% degli immobili sarebbe comunque fuori portata economica. La situazione diventa “tragica” se la coppia percepisce stipendi minimi: in questo caso, appena il 4,4% delle proprietà sarebbe nel loro potere d’acquisto.
Dati ancora più allarmanti considerando il calo del rapporto del costo degli immobili, sceso a 14,6 volte superiore al salario medio, dal 15,4 registrato nel 2022. In sostanza, anche se si guadagna di più, comprare casa a Malta è sempre meno sostenibile.
Secondo i vertici di KPMG, il mondo dell’edilizia maltese dovrebbe cambiare approccio, costruendo appartamenti più piccoli e con meno camere, in linea con le richieste del mercato e le necessità dei single senza figli, oltre che dell’ambiente.
A tal proposito è intervenuto anche l’eurodeputato laburista Alfred Sant, secondo il quale Malta dovrebbe «mettere un freno al settore edilizio, per impedire che il territorio venga sprecato in modo selvaggio», con traffico, inquinamento ambientale e acustico che presto potrebbero diventare insostenibili. Parole condivise anche dall’economista Gordon Cordina, convinto che presto arriverà il momento in cui Malta sarà costretta a intervenire per limitare la crescita edilizia incontrollata del Paese.
A tal proposito è infine intervenuto in chiusura il ministro dell’Urbanistica, Stefan Zrinzo Azzopardi, che ha annunciato l’imminente completamento della revisione dello SPED, il documento guida dell’Autorità di Pianificazione. Revisione già annunciata nel 2020, con consegna prevista a giugno 2023, ma non ancora arrivata.
Il Governo ha lasciato e mani dei maltesi il business degli immobili, affitti record impossibili da affittare, a un impiegato medio gli danno circa mille euro e ne deve pagare minimo ottocento, mille più acqua e luce al mese, piu’ di Roma, molti maltesi proprietari ne mettono anche dieci in appartamenti con due camere da letto e distruggo i condomini, ultimamente hanno trovato anche trenta persone, letti pure nei corridoi, Bangladesh, indiani, non si capisce più niente, nessuno fa nulla e pagano tutti in contanti senza vat per quanto dicono, senza parlare degli stipendi che danno a queste persone, le cose non vanno bene, ci vorrebbe una regolamentazione in base ai metri quadrati, o alle camere da letto.