Una donna, a cui sarebbe stato puntato un coltellino al mento, ha fatto marcia indietro in tribunale ritirando le accuse a carico del compagno con il quale conviveva da tre anni.
L’incidente si sarebbe verificato durante lo scorso fine settimana, innescato da una lite tra i due che ha poi assunto toni accesi fino alla minaccia dell’arma sul volto. Il compagno, un 55enne di Qormi, è stato arrestato ieri, dopo essere stato denunciato per violenza domestica e lievi lesioni personali.
Davanti alla corte, la donna ha dichiarato che era meglio «prendere strade diverse», scegliendo di non spedire in prigione il suo compagno che ha descritto come una persona «buona e generosa», in grado però di trasformarsi completamente sotto l’effetto dell’alcol. E questo, secondo quanto appreso, sembra accadere con una certa frequenza.
«Se questo dovesse verificarsi di nuovo, potrebbe uccidermi o finire in prigione. (..) Non possiamo andare avanti così» riportano i media locali sulla dichiarazione rilasciata in aula dalla presunta vittima, madre di due figli. Questi ultimi, per fortuna, non hanno assistito alla violenta scena.
Tuttavia, nonostante le allarmanti premesse, la donna si è dichiarata determinata a non voler far finire il compagno in prigione, che sarà ora sollevato da ogni accusa mossa a suo carico.
Inoltre, date le circostanze, il tribunale non ha potuto emanare un ordine restrittivo o altre misure cautelari a favore della presunta vittima.
La vicenda mette in luce la complessità delle dinamiche che si innescano nelle relazioni abusive e l’importanza del supporto per le vittime di violenza domestica.