Niente da fare: a Malta la caccia illegale continua a mietere vittime. Nonostante la stagione migratoria stia per volgere al termine, gli ultimi aggiornamenti forniti da BirdLife Malta parlano ancora di esemplari di specie protetta presi di mira da bracconieri senza scrupoli.
È il caso del falco pescatore (Osprey) rinvenuto sabato mattina a Luqa dagli ospiti della casa di cura St. Vincent de Paul, rimasti «scioccati» alla vista dell’esemplare con entrambe le ali spezzate a causa delle ferite da arma da fuoco, come successivamente confermato dal veterinario. Si pensa che fosse partito dall’Europa settentrionale per raggiungere mete più calde, ma il suo viaggio è stato interrotto bruscamente a Malta.
«I rapaci come questo falco pescatore sono in cima alle liste degli appassionati di tassidermia, poiché le recenti modifiche apportate alla legge dal Ministro di Gozo Clint Camilleri consentono il passaggio di questi esemplari tra le collezioni dei vari cacciatori» ha commentato BirdLife.
Politiche sbagliate, quindi, anche alla base del massacro degli uccelli di specie protetta in questa stagione di caccia autunnale, come per il caso del gheppio salvato venerdì a Wardija, inanellato in Finlandia, che a quanto pare è stato bersagliato da diversi piombini esplosi dai fucili dei bracconieri.
Questi due esemplari vanno ad aggiungersi al triste bollettino stilato a inizio mese dalla Ong, che include la tortora europea abbattuta dopo la chiusura della stagione di caccia a lei destinata, un falco di palude occidentale, un falco pecchiaiolo europeo, un altro gheppio comune, un’albanella minore e un fringuello eurasiatico. Mentre invece il falco pescatore recuperato venerdì mattina è già il terzo della specie recuperato da BirdLife Malta e dell’Unità di Protezione Ambientale (EPU) in questa stagione.