In occasione del sesto anniversario dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia, questa mattina il presidente della Ong Repubblika, Robert Aquilina, insieme ad Ann Demarco, attivista di OccupyJustice, ha dato il via alla serie di attività organizzate con Manuel Delia per onorare la memoria della giornalista uccisa da un’autobomba nell’ottobre del 2017. Accanto a loro l’opera d’arte “Il Risorto da combattimento” dell’artista italiano Gerald Moroder, realizzata con i resti della strage di Capaci in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta.
«Abbiamo fatto tutto questo perché dopo che Daphne è stata uccisa abbiamo subito capito le ragioni che hanno portato alla sua morte» ha dichiarato Aquilina, accusando il pessimo lavoro svolto dalla maggior parte delle istituzioni che «hanno lavorato per facilitare la criminalità organizzata nel nostro Paese» e poi hanno fallito «perché non erano dotate di strumenti adeguati per svolgere le loro funzioni», senza dimenticare «la perdita dell’etica e della morale nel nostro Paese».
«Gli scandali di cui abbiamo sentito parlare di recente sui tentativi di rubare i soldi delle prestazioni sociali e di rilasciare patenti di guida in modo abusivo (con l’intervento del ministro Ian Borg) sono gli esempi più recenti della “malattia” che ha governato il nostro Paese» ha dichiarato il presidente di Repubblika, sottolineando che «il patetico atteggiamento del commissario di polizia Angelo Gafà negli ultimi 3 anni e 3 mesi è probabilmente l’esempio più lampante di come un funzionario pubblico alla guida di un’istituzione possa “abdicare” al proprio ruolo».
Un panorama “precario”, quello dipinto da Aquilina in merito al ruolo delle istituzioni nel Paese e, per porvi rimedio, ha anticipato che nei prossimi giorni verranno pubblicate venti proposte concrete destinate a “pulirle” e “rafforzarle”.
Un cambiamento che, anche quest’anno, ha scelto l’arte per trasmettere un messaggio di speranza, «perché mentre la mafia uccide, l’arte dà la vita». “Il Risorto da combattimento” di Moroder è stato portato a Malta grazie alla collaborazione che Repubblika ha instaurato con la Fondazione Giovanni Falcone e con il contributo della Provincia Autonoma di Bolzano e del Comune di Ortisei. L’opera pone al centro la figura di Giovanni Falcone, simbolo universale della lotta alla criminalità organizzata, nello specifico alla mafia.
«Coloro che hanno ordinato l’uccisione di Falcone sono stati arrestati e hanno trascorso il resto della loro vita in prigione. Oggi, lui e Borsellino sono celebrati come eroi in tutto il mondo, mentre Totò Rina, Matteo Messina Denaro, Giovanni Brusca e i loro complici sono condannati dal mondo intero come assassini. Assassini che hanno perso la guerra dichiarata allo Stato italiano» ha dichiarato Aquilina, aggiungendo che «Ciò dovrebbe servire anche da monito per tutti coloro che si sono sporcati le mani con il sangue di Daphne e per tutti coloro che sono ancora al servizio delle “forze oscure” nel nostro Paese».
Il presidente di Repubblika ha poi invitato tutti ad ammirare l’opera d’arte e a prendere parte alle varie attività organizzate nei prossimi giorni, in particolare alla veglia del 16 ottobre per «trasmettere un forte messaggio di speranza per il nostro Paese e di determinazione nello sconfiggere la corruzione a Malta».
Aquilina si è inoltre rivolto ai cittadini per chiedere un contributo economico attraverso delle donazioni che possano aiutare gli organizzatori a coprire i 20mila euro di costi per gli eventi. Parte della somma sarà inoltre destinata a «far arrivare il nostro messaggio anche fuori Malta».
Nel frattempo la Fondazione Giovanni Falcone sta lavorando per la costruzione di un museo a Palermo dedicato a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e a tutte le vittime della mafia.
«Hanno espresso il desiderio che una sala del museo sia dedicata a Daphne Caruana Galizia e sono felice che la famiglia di Falcone riconosca l’importanza della figura di Daphne nella lotta alla criminalità organizzata» ha dichiarato il presidente di Repubblika affermando che «30 anni fa Palermo era la capitale della mafia. Oggi è la capitale dell’antimafia. Vogliamo fare lo stesso dal nostro Paese. Vogliamo guarire il nostro Paese e renderlo un simbolo di integrità». Per questa ragione, Aquilina ha esortato il popolo maltese e gozitano «di buona volontà» a percorrere questo cammino insieme.
Anche Ann Demarco di Occupy Justice si è rivolta alla stampa e al pubblico questa mattina fuori dal Parlamento, ricordando «Il costante impegno di Daphne nel ricercare la verità e la giustizia», una caratteristica che l’ha resa «un simbolo di integrità giornalistica che continua a ispirare coloro che lottano per la responsabilità e la trasparenza», un «faro di resilienza in un mondo in cui il giornalismo deve affrontare sempre più sfide» che attraverso la sua «coraggiosa ricerca della verità ha portato alla luce questioni che molti cercavano di tenere nell’ombra».
Nel sottolineare l’importanza di avere una stampa libera in una società democratica e i sacrifici compiuti dai giornalisti di tutto il mondo, Demarco ha sottolineato che Daphne non era solo «una spina nel fianco dei corrotti e dei criminali», ma anche «un’amante della bellezza, che celebrava attraverso il suo lavoro sulla rivista Taste and Flair».
Per questo alcuni degli eventi organizzati per commemorare la sua uccisione, disponibili anche online su manueldelia.com e sulle pagine social di Repubblika e occupyjustice, sono legati al mondo dell’arte, come la mostra che si terrà presso Catholic Institute di Floriana a partire dalle ore 10:00 di giovedì 5 ottobre.
PEN Malta lancerà il suo libro “Daphne – un memoriale in versi” il 9 ottobre. L’11 ottobre, invece, Julian Delia presenterà il suo sito web “Una biblioteca virtuale di un decennio di corruzione”.
Demarco ha poi ricordato che il 13 ottobre Caroline Muscat intervisterà Karolina Farska, una delle organizzatrici delle proteste seguite all’omicidio di Jan Kuciak e della fidanzata Martina Kusnirova. Un altro appuntamento in programma sarà una tavola rotonda dal titolo “Per una Repubblica più Pulita” con la partecipazione di Chiara di Gaetano di Libera.
Tutti gli eventi si terranno presso il Grand Hotel Excelsior e sono aperti a tutti, previa registrazione inviando una email a [email protected].
Nella mattinata del 16 ottobre Robert Aquilina e Alessandro de Lisi della Fondazione Falcone terranno un dibattito online poi, nel pomeriggio, alle 15:00, a Bidnija ci sarà una commemorazione per la morte di Daphe alla quale seguirà la Messa in suffragio alle ore 18:00 presso la Chiesa di San Francesco d’Assisi, seguita da una marcia dal Wembley Store alla Great Siege Square di Valletta, dove alle 19:30 si terrà la veglia per chiedere verità e giustizia.
«Partecipando a queste attività, non solo rendiamo omaggio a Daphne, ma rinnoviamo anche il nostro impegno per un mondo in cui la ricerca della verità sia inflessibile e la giustizia prevalga» ha evidenziato Demarco, sottolineando la campagna fondi attiva per supportare gli enormi sforzi impiegati dagli organizzatori per supportare la miriade di eventi che si susseguiranno «per ricordare a tutti noi lo spirito di resilienza e determinazione di Daphne e continuare a lottare in suo onore, difendendo la democrazia».
“Il Risorto da combattimento” di Gerald Moroder è l’unica opera d’arte al mondo realizzata con la terra, i sassi e l’asfalto di un luogo di una strage, proprio perché il materiale usato per realizzare gran parte della scultura proviene da Capaci, dal punto esatto dove è esploso l’ammasso di tritolo per mano della mafia, ha ricordato Alessandro De Lisi in rappresentanza della Fondazione Falcone, attraverso un comunicato inviato per l’occasione.
L’opera, posizionata simbolicamente fuori dal Parlamento maltese che, ancora oggi, «non ha riconosciuto nella legge e nella politica il dramma della mafia, la presenza e gli interessi mafiosi, vero freno al progresso di una comunità», è stata realizzata col sostegno della Provincia Autonoma di Bolzano e con il contributo del Comune di Ortisei.
“Il Risorto da combattimento”, spiega De Lisi, intende sollecitare l’azione collettiva repentina, in una comunità che lotta con fatica, si espone e si schiera, per chiedere di mettere fine al ricatto della corruzione e del clientelismo finanziario, che dice “ora basta!”. E poi c’è la componente “sacra”, «quella parte simile all’amore (..) dove si devono mettere e far restare le donne che hanno saputo cambiare la vita, con l’esempio, col coraggio, con la cultura e con la passione. Ecco, queste donne sono sacre, soltanto chi ne ha trovato una è in grado di riconoscerle, così è Daphne per l’Europa dei giusti, sacra», conclude De Lisi sull’opera di Moroder, una produzione in esclusiva della Fondazione Falcone.