Le famiglie dei due cani affidati ad un pet sitter di Gozo hanno deciso di lanciare una raccolta fondi per intentare un’azione legale nei confronti di chi avrebbe dovuto prendersi cura dei loro animali, uno dei quali finito per perdere la vita su una scogliera e l’altro scomparso nel nulla.
Attraverso un appello pubblico, i proprietari di Ruby e Kim intendono inoltre premere l’acceleratore affinchè siano presto introdotte normative e regolamentazioni nel settore della cura degli animali domestici da parte di professionisti certificati.
Il 14 luglio scorso, una British staffie di nome Ruby è stata affidata a “Doggy Day Care Gozo”, affinchè si prendessero cura di lei mentre i proprietari Emily e Amir erano all’estero. Ma cinque giorni più tardi la pet sitter li ha chiamati informandoli che Ruby sarebbe «saltata fuori dalla zanzariera di una finestra mentre era rimasta sola per ore» si legge sulla pagina dedicata alla raccolta fondi.
La coppia dichiara di aver scoperto poi che Ruby era stata segnalata in realtà come scomparsa già il 15 luglio all’Animal Welfare, e che la pet sitter aveva lasciato il Paese il giorno stesso senza averli mai informati di nulla.
«Quando è stata scoperta, la pet sitter ci ha detto di aver perso Ruby per ben due volte: una il 15 luglio (di cui non sapevamo nulla) e una seconda volta il 19 luglio» scrivono i proprietari che, a distanza di due mesi dalla scomparsa della loro cagnolona, non sanno giustamente darsi pace non avendo la minima idea di dove si trovi e, soprattutto, di come stia. «Continuiamo, ancora oggi, a cercarla incessantemente, con fede e speranza che sia da qualche parte» dichiarano Emily e Amir, “schiacciati” dall’insostenibile peso dell’incertezza.
Anche Kim, un pastore tedesco di 3 anni, un «gigante gentile incredibilmente sensibile, che amava la sua famiglia oltre ogni immaginazione» è stato affidato allo stesso servizio di pet sitter gozitano il 19 agosto scorso perché anche i suoi proprietari, Edward e Diane, dovevamo recarsi all’estero.
Ma venerdì 25 agosto, due giorni prima che rientrassero a Malta, alla famiglia è stato comunicato che Kim era scappato dalla porta d’ingresso della casa del pet sitter. «Abbiamo fatto tutto il possibile, sentendoci impotenti, a migliaia di chilometri di distanza, per contattare chiunque potesse aiutarci nella ricerca di Kim. Dopo alcune telefonate, abbiamo saputo che era scomparso da venerdì mattina, circa 8 ore prima che il pet sitter ci informasse» scrivono Edward e Diane sulla pagina della raccolta fondi.
«Kim ha sfidato il caldo torrido per venirci a cercare ignorando il suo bisogno d’acqua, perché per lui eravamo la sua unica speranza. Dopo aver vagato instancabilmente per 54 lunghe ore, le sue forze sono venute meno e domenica 27 agosto ha ceduto alla morsa della disidratazione».
Il cane – spiega la coppia – ha cercato rifugio sul bordo di una scogliera in preda alla sofferenza. «Il suo destino avrebbe dovuto essere quello di essere protetto, curato e amato da parte di professionisti che avrebbero dovuto svolgere il loro lavoro» concludono Edward e Diane.
Ringraziando per la vicinanza e l’aiuto offerto loro da tantissime persone che hanno preso a cuore le tristi storie dei due amici a quattro zampe, le due famiglie di Kim e Ruby hanno invitato il pubblico a unirsi «nella ricerca della verità», affinchè «la sofferenza delle vittime dei servizi di pensioni per animali non regolamentati non sia vana».
Emily, Amir, Edward e Diane si sono rivolti poi al governo, sollecitando l’introduzione di norme che garantiscano che toelettatori, pet sitter, dog sitter e addestratori a cui sono affidati gli amici a quattro zampe siano adeguatamente formati e competenti, «impedendo a individui non qualificati di trarre profitto a scapito di vite innocenti».
Coloro che volessero effettuare una donazione supportando la causa possono farlo a questo link. «Ogni contributo, indipendentemente da quale sia, farà una differenza significativa nella nostra missione di rendere giustizia a Ruby e Kim e agli innumerevoli altri animali finiti per essere vittime innocenti».