È sempre più difficile di questi tempi trovare sul web, e soprattutto sui social, parole “gentili”, espressioni di apprezzamento nei confronti del prossimo, dei servizi dei quali si beneficia o si è beneficiato, magari pure gratuitamente, anche per quanto riguarda il settore sanitario. A far notizia, invece, in questo senso, ci pensano i casi di malasanità o, più semplicemente, di cattiva gestione delle strutture sanitarie e dei pazienti.
Proprio per questo fa ancora più piacere leggere storie che si sono concluse con un lieto fine e che, nonostante questo, non si sono dimenticate di chi a quel lieto fine vi ha contribuito, ha fatto sì che si avverasse, come M.T., un cittadino maltese che ha scelto di scrivere ai direttori dei reparti di Malattie Infettive e di Anestesia e Rianimazione all’Ospedale Umberto I di Enna, Luigi Guarneri ed Ezio De Rose, e alle loro équipe, per ringraziarli pubblicamente. A riportarlo è il presidio ospedaliero stesso.
«Caro professore», inizia così la lettera indirizzata separatamente ai due primari, «mi riferisco alle cure mediche ricevute da mia moglie presso l’Ospedale Enna nei reparti delle Malattie Infettive e di Anestesia e Rianimazione. Sono lieto di informarvi che, grazie alle cure intensive e all’attenzione prestate dai vostri meravigliosi staff, stiamo tornando pacificamente alla normalità. Come sapete, le sue condizioni erano piuttosto precarie. La cura, il trattamento sensibile e l’attenzione ai dettagli da parte di tutto lo staff sono stati davvero notevoli e ci hanno aiutato tantissimo perché ci hanno fatto capire di essere in buone mani» ha scritto M.T. in merito al ricovero della consorte avvenuto nel periodo estivo.
Rivolgendosi al dottor Guarneri, l’uomo ha esteso il ringraziamento anche ad alcuni membri della sua équipe, «in particolare a lei e ai dottori Di Marca, Vetri, Nigelli e alla dottoressa Scirè che, con gentilezza e pazienza, ci hanno tenuti informati sui progressi della guarigione. Il nostro ringraziamento va anche a tutto il reparto dell’Anestesia e Rianimazione che ha compiuto miracoli con la stessa cura e attenzione».
E, infine, di nuovo ai due primari, dichiarando a ciascuno di loro: «Devi essere orgoglioso della tua squadra. Dio vi benedica tutti e per favore continuate così. Con gratitudine».