Il tribunale si è pronunciato sul caso di Ramon Attard, il 26enne originario di Birzebbugia che qualche giorno fa è stato posto in custodia cautelare perché trovato in possesso di droghe sintetiche “appena” due giorni dopo la conclusione del programma di riabilitazione intrapreso dopo i numerosi problemi con la legge riscontrati in questi anni.
Non è bastato l’aiuto specialistico che il giovane ha ricevuto fino allo scorso 23 agosto per non ricadere nei suoi problemi di tossicodipendenza, anzi, a far scattare la proverbiale scintilla sarebbe bastato un litigio con la madre avvenuto due giorni più tardi, a seguito del quale Attard aveva fatto perdere le proprie tracce senza più fare rientro nella propria dimora.
Per questa ragione, e per non aver più rispettato l’obbligo di firma scaturito dalla libertà su cauzione concessagli nel corso di una precedente sentenza, sono scattate le ricerche della polizia che si sono interrotte il 30 agosto a Pietà, dove il 26enne è stato ritrovato in possesso di una bustina contenente 2 grammi di droghe sintetiche.
Una volta certificata la violazione delle condizioni imposte dalla libertà su cauzione e la recidività del giovane all’abuso di droghe, secondo i resoconti dei media locali, il tribunale ha deciso di procedere con la reclusione effettiva di Attard per 6 mesi, in aggiunta al pagamento di una multa del valore di 100 euro, definendo tale decisione come la miglior soluzione per tenere sotto controllo il percorso del giovane nel ripulirsi dalla tossicodipendenza e scrivere un nuovo quanto auspicato finale lontano dagli stupefacenti e dalla delinquenza.
A tal proposito, al fine di sostenere il cammino del 26enne nel modo più efficace possibile, la difesa ha chiesto di non ordinare la confisca della cauzione pagata dai suoi parenti che, essendo obbligatoria per legge in caso di condanna, ha visto il tribunale pattuire una cifra “simbolica” di 50 euro.