Quattro poliziotti sono stati sospesi a scopo precauzionale nell’ambito di un’indagine che l’anno scorso ha visto coinvolti due concessionari d’auto dell’arcipelago.
Le attività commerciali avrebbero importato auto dal Giappone, falsificandone i dati del Japan Export Vehicle Inspection Centre (JEVIC), provvedendo poi a scalare i chilometri. E non di poco: secondo quanto affermato da Times of Malta, che ha portato alla luce la vicenda, in alcuni casi i venditori sarebbero arrivati a “ringiovanire” i veicoli addirittura di 130.000 km.
Gli agenti sospesi sarebbero stati raggiunti dal provvedimento già una decina di giorni fa, ma la loro posizione non è ancora stata chiarita dalle autorità. Non si sa quindi se i poliziotti siano coinvolti direttamente nella truffa o se le autorità ipotizzino un’incapacità nello svolgimento dei controlli. Sempre secondo Times of Malta, un’indagine condotta dal Financial Crime Investigation Department (FCID) propenderebbe per la seconda delle ipotesi, ma non ci sarebbero evidenze di ufficialità.
A essere certo è però che, quando i veicoli importati da Paesi extra-UE raggiungono l’arcipelago, la polizia deve annotarne il chilometraggio su un modulo fornito da Transport Malta, chiamato “Customs and Police Inspection Form”.
Gli agenti sarebbero quindi obbligati a verificare i chilometri segnati sui cruscotti e sui documenti dei mezzi, al fine di evitare attività illecite e truffe ai danni dei consumatori. Tuttavia, non è chiaro a che punto del processo di importazione la polizia esegua l’ispezione. Al momento le indagini sarebbero ancora in corso e non ci sarebbero persone accusate ufficialmente di alcun reato.
L’anno scorso, i concessionari “Rokku Autodealer” e “Tal-Qasab Autodealer” sono finiti al centro delle indagini per avrebbero presumibilmente manomesso gli indicatori di chilometraggio delle auto importate dal Sol Levante.
Per ora, gli investigatori avrebbero identificato ben 80 automobili con il contachilometri contraffatto, con altre centinaia di acquirenti che starebbero chiedendo risarcimenti per aver comprato veicoli con più distanza percorsa di quanto dichiarato.
La presunta truffa sarebbe iniziata nel 2019, con le auto che venivano vendute dopo aver inserito informazioni false nei sistemi locali, stampando inoltre certificati contraffatti del Centro giapponese di ispezione dei veicoli per l’esportazione. I quattro agenti della polizia rimarranno sospesi fino al termine delle indagini.