Due uomini di nazionalità maltese sono stati posti in custodia cautelare con l’accusa di tentato omicidio ai danni di un cittadino libico di 36 anni, accoltellato alla schiena nel corso di una rissa che ha avuto luogo lo scorso fine settimana a Cospicua.
Sean Grech (33 anni) e Johan Cassar (34 anni), entrambi residenti nella cittadina, sono stati inoltre accusati di lesioni personali gravi, sequestro di persona, porto d’arma impropria e recidiva. Per Grech si aggiunge anche il reato di violazione della libertà su cauzione già ottenuta da precedenti sentenze. Entrambi si sono dichiarati non colpevoli.
L’episodio è stato denunciato dal 36enne che, dopo essere stato accoltellato, domenica mattina si è recato presso la stazione di polizia di Cospicua riferendo quanto accaduto in un’abitazione privata situata in Triq il-Madonna tal-Grazzja, prima di essere trasportato in gravissime condizioni all’ospedale Mater Dei dove tutt’ora si trova ricoverato.
Nel corso della prima udienza che ha avuto luogo nel pomeriggio di martedì, l’ispettore di polizia ha raccontato la testimonianza della presunta vittima raccolta in ospedale.
Il cittadino libico ha dichiarato di essere entrato nella casa di un certo Josef Grech trovandosi di fronte due uomini di nazionalità maltese a lui sconosciuti, uno dei quali ad un certo punto gli si è avvicinato estraendo un coltello e pugnalandolo alla schiena, senza alcun motivo.
Il 36enne è riuscito a fuggire dalla scena e, dopo aver raggiunto il commissariato della cittadina per denunciare l’accaduto, la polizia si è recata sul posto non trovando però nessuno ad aprire la porta.
Solo un mandato d’arresto ottenuto poco dopo ha permesso alle forze dell’ordine di avere accesso all’abitazione, all’interno della quale era presente solo Josef Grech che, arrestato inizialmente insieme a Sean Grech e Johan Cassar, è stato rilasciato poco dopo senza accuse a suo carico.
In tribunale, gli avvocati della difesa hanno chiesto che venga nominato uno psichiatra per valutare la salute mentale dei due imputati durante l’interrogatorio da parte della polizia, sottolineando che entrambi hanno problemi di tossicodipendenza.
Malgrado l’opposizione dell’accusa, la Corte ha accolto la richiesta disponendo, inoltre, che i due imputati vengano sottoposti ai test antidroga mentre si trovano in custodia cautelare in attesa delle prossime fasi del processo.