Era finito in tribunale assieme a quattro amici, tutti di nazionalità belga, con l’accusa di aver picchiato un ragazzo di 16 anni mentre uno di loro violentava la sua ex fidanzata, una francese di 17 anni, per otto lunghe ore.
Per questo motivo, la società calcistica della giovane stella belga dei “Red Devils” ha deciso di rescindere il contratto con il minorenne coinvolto nella vicenda, l’unico – finora – ad essersi dichiarato colpevole ed aver ottenuto una condanna di un anno di carcere sospesa per tre anni.
Secondo i racconti forniti dalle presunte vittime, i gravi episodi di abusi e violenze si sono consumati nella notte tra sabato 1 e domenica 2 luglio, con i cinque aggressori che avrebbero utilizzato metodi violenti e coercitivi per sottomettere i due minori.
Il 16enne ha descritto l’aggressione come “estremamente dolorosa” e “degradante”, mentre la ragazza avrebbe subito gravi traumi psicologici a causa dello stupro.
Il branco aveva poi programmato di tornare in Belgio il giorno successivo ma, un’ora prima del decollo, tutti i membri sono stati fermati e arrestati in aeroporto a Malta grazie ad un’operazione congiunta con le autorità belghe.
In quattro si sono dichiarati non colpevoli, mentre il 17enne è stato l’unico a confessare.
La società calcistica del minorenne ha fatto sapere al portale di informazione belga hbvl.be di «essersi presa del tempo per fare il punto sulla situazione» e, dopo una consultazione con l’avvocato del club, ha stabilito che il licenziamento era l’unico risultato possibile.
«Non è stata una decisione presa certamente alla leggera» ha ribadito la società, sottolineando che «si tratta di una promessa del calcio già convocata per giocare nelle nazionali giovanili del nostro Paese».