Continua ad essere un’estate torrida e segnata dall’emergenza caldo con il termometro che, lo scorso 24 luglio, è arrivato a toccare i 42,7 gradi eguagliando così il record della temperatura più alta mai registrata sull’arcipelago durante il settimo mese dell’anno.
Tuttavia, quest’anno, a peggiorare i disagi creati dalle alte temperature ci si sono messi i continui blackout che nelle scorse settimane hanno colpito numerose località del Paese, alcune delle quali rimaste senza elettricità per giorni.
E mentre il Mater Dei veniva preso d’assalto dalle emergenze, a perdere la vita per colpa del caldo, nel mese di luglio, sono state ben 21 persone di età compresa tra i 52 e i 97 anni che, come riportano i media locali, hanno sofferto di disidratazione, ipertermia o altri sintomi direttamente collegati al caldo torrido.
Le continue interruzioni di corrente hanno innescato anche altri disagi legati alla interruzione della fornitura d’acqua che ha lasciato “all’asciutto” diversi cittadini di Naxxar, Gharghur, San Gwann e Iklin, già ampiamente colpiti dai blackout, oltre alle problematiche sopracitate sperimentate nelle strutture ospedaliere come il Mater Dei che, nei giorni scorsi, ha registrato tempi d’attesa superiori alle 14 ore, costretto persino a rimandare alcuni interventi chirurgici.
Come ricordano gli esperti, in condizioni di caldo estremo le fasce di popolazione considerate maggiormente a rischio sono i bambini e gli anziani, specialmente se malati o soli, che trovano maggiori difficoltà nell’adattare rapidamente il proprio corpo alla temperatura esterna e possono sviluppare rapidamente sintomi quali disidratazione, colpi di calore e l’aggravamento di patologie croniche. Per prevenirli, il Ministero della Salute ha diffuso una lista di indicazioni utili disponibili a questo link.