A distanza di oltre due mesi dall’incidente sul cavalcavia di Marsa che ha causato lo sversamento di 200 litri di olio da cucina sul manto stradale, Rota, la Ong impegnata a promuovere l’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto alternativo, ha segnalato che la pista ciclabile sottostante l’infrastruttura deve essere ancora ripulita.
Parte del cavalcavia da Triq Garibaldi verso Triq Aldo Moro era stato chiuso nei giorni successivi l’accaduto per il rifacimento completo dell’intera strada, tuttavia lo stesso non è accaduto per la pista ciclabile che, tuttora, presenta ancora chiazze di olio sull’asfalto che la ricopre, come mostrato nel video girato da Rota condiviso con la stampa.
La Ong ha dichiarato che il 27 maggio – ovvero il giorno dopo l’incidente – era stata informata dall’amministratore delegato di Infrastructure Malta, Ivan Falzon, che i lavori anche su quel tratto di strada si sarebbero conclusi quella notte. Dato che ciò non si è verificato, Rota ha sottolineato di aver segnalato nuovamente il problema allo stesso Falzon il 12 giugno, sentendosi ancora rispondere che «Infrastructure Malta se ne sarebbe occupata». La settimana successiva, la Ong ha deciso di rivolgersi direttamente all’Agenzia delle infrastrutture ed alla stampa, per segnalare il persistere del problema.
Rota ha poi dichiarato che, il 20 giugno, Falzon aveva affermato che ci sarebbero volute quattro o cinque settimane per ripulire la pista ciclabile, ma «sei settimane dopo, per un totale di 66 giorni dallo sversamento dell’olio», l’Agenzia non ha ancora provveduto alla pulizia, come mostrato nel video.
Un atteggiamento che stona parecchio rispetto al comportamento messo in atto con la strada principale del cavalcavia che è stata riasfaltata in soli due giorni, portando la Ong a domandarsi «Com’è possibile che ci vogliano più di due mesi e molteplici false promesse per ripulire una pista ciclabile? Cosa stiamo aspettando?».