Le riprese dell’attesissimo sequel del celebre colossal “il Gladiatore”, attualmente in corso a Malta, hanno subito un brusco stop a seguito dello sciopero indetto dal più grande sindacato degli attori cinematografici e televisivi di Hollywood (SAG-AFTRA), frutto del fallimento delle trattative su retribuzioni e condizioni di lavoro con i rappresentati degli studios californiani e delle piattaforme di streaming.
Le attività sul set della pellicola firmata Ridley Scott hanno preso il via lo scorso mese a Fort Ricasoli, dove sono state allestite delle scenografie per trasformare nuovamente l’antica fortificazione di Kalkara nel Colosseo di Roma.
Nel cast compaiono nomi di grande rilievo del panorama cinematografico internazionale come Pedro Pascal, Denzel Washington, Paul Mescal e Barry Keoghan, ai quali si aggiungono diverse centinaia di persone tra comparse e membri delle troupe che rischiano di perdere il lavoro qualora lo sciopero – e di conseguenza lo stop delle riprese – dovessero protrarsi per lunghi periodi.
Ed è proprio il clima di preoccupazione per il vasto numero di professionisti colpiti dall’agitazione sindacale che, nelle scorse ore, ha spinto i rappresentanti sindacali della GWU a contattare i membri coinvolti nelle troupe del sequel de “Il Gladiatore”, con l’obiettivo di offrire loro supporto, come confermato al Times of Malta dal segretario generale della GWU Josef Bugeja.
Stessa cosa per il Commissario del Cinema Johann Grech, che sempre al quotidiano in lingua inglese ha fatto sapere che il suo ufficio sta monitorando attentamente gli sviluppi, offrendo supporto al cast locale colpito dall’azione sindacale.