Un piccolo terremoto scuote il caso dell’omicidio di Joseff Rivas, 44enne anglo-rumeno ucciso il 5 dicembre 2022 in pieno giorno a Paceville durante una violenta rissa, e che vede imputati Ilie Constantin (31 anni) e i fratelli Ionut Iulian Tanase (35 anni) e Dan-Andrei Tanase (32 anni) tutti cittadini rumeni.
Secondo i media locali, il magistrato Nadine Lia avrebbe deciso di rinunciare a presiedere il processo, facendo così saltare l’udienza in programma per mercoledì 28 giugno.
Motivo? Conflitto di interessi. Pare infatti che uno degli avvocati difensori rappresenti anche l’ex marito del magistrato in un procedimento legale in corso per un presunto episodio di violenza domestica.
Secondo quanto affermato dalla stessa Lia, si tratterebbe di una decisione volontaria e non conseguenza di una richiesta di ricusazione da parte dei legali difensori dei sospettati, che in aula avrebbero confermato quanto detto da Lia, sostenendo inoltre che non ci sarebbe alcun rischio per il regolare svolgimento del processo: a giudicare gli imputati non sarà infatti il magistrato, qualunque esso sia, bensì una giuria.
Ora il Presidente della Corte Suprema dovrà nominare un nuovo magistrato prima di poter proseguire con la fase di raccolta prove, con inevitabili ritardi sulla tabella di marcia.
Secondo le accuse, Constantin e i Tanase avrebbero ucciso con 28 coltellate Joseff Rivas durante una rissa scoppiata sulla gestione del giro di prostituzione. Si sospetta che Rivas, in possesso di doppio passaporto inglese e rumeno, fosse atterrato a Malta per uccidere quelli che, al contrario, sarebbero poi diventati i suoi carnefici.
Stando alle ricostruzioni della polizia, ad avvicinare i tre imputati sarebbe stata proprio la vittima in compagnia di altre due persone, che si sarebbero poi date alla fuga dopo la colluttazione. I presunti assassini avrebbero poi tentato di lasciare l’arcipelago, facendo acquistare dei biglietti aerei dalle rispettive fidanzate.