Il governo ha reso pubblico l’emendamento al Codice Penale sullo spinoso tema dell’aborto già sul tavolo nei mesi scorsi, con l’obiettivo di garantire la protezione della vita e della salute delle donne durante la gravidanza.
Le modifiche proposte, secondo quanto dichiarato dal governo, mirano a fare chiarezza e affermare l’intenzione del legislatore di tutelare le donne incinte ed i medici in situazioni in cui la vita della gestante è a rischio a causa di complicazioni cliniche o in cui la sua salute è seriamente compromessa, con il potenziale rischio di morte.
L’emendamento è stato annunciato ieri dal ministro della Salute Chris Fearne e dal ministro della Giustizia Jonathan Attard nel corso di una conferenza stampa in cui sono state diffuse anche le diverse casistiche di intervento.
Rischio per la vita della gestante: L’esenzione dalla responsabilità penale si basa sull’immediata necessità che un medico intervenga e prenda le misure necessarie per salvare la vita della donna incinta che si trova in pericolo. Se tale intervento non viene effettuato, sia la donna che il feto possono subire danni irreparabili.
In tali circostanze, il medico deve stabilire che il feto non è in grado di raggiungere il tempo di vitalità (in sostanza, di sopravvivere) prima di effettuare l’intervento. Se il tempo di vitalità è invece stato raggiunto, l’intervento viene eseguito per cercare di salvare entrambe le vite.
Serio pericolo per la salute della gestante che potrebbe portare alla morte: In questa circostanza, sebbene non vi sia l’urgenza immediata, la nuova proposta di legge stabilisce una serie di condizioni cumulative, oltre a quelle generali, che devono essere soddisfatte secondo precisi requisiti.
Nella fattispecie, un’équipe composta da tre medici registrati come specialisti presso il Consiglio Medico per le Professioni Sanitarie, di cui due sono ostetrici o ginecologi e uno è un medico specialista nel particolare stato di salute della donna incinta, deve confermare che:
- Il feto non raggiunge il tempo di vitalità e non può sopravvivere secondo gli standard professionali;
- L’intervento medico viene eseguito solo dopo che l’intero team di professionisti ha confermato la necessità dell’intervento;
- L’intervento medico viene eseguito in un ospedale autorizzato e dotato delle necessarie strutture per eseguire l’intervento richiesto.
Il ministro della Salute ha spiegato che, dopo un processo di consultazione con le parti interessate del settore, tra cui esperti medici, legali e attivisti con diverse opinioni, il governo ha deciso di formulare le modifiche proposte in modo più chiaro, rispettando gli obiettivi enunciati nell’emendamento stesso.
Fearne ha inoltre specificato che l’esenzione dalle responsabilità penali si applica solo se il medico, prima di procedere con l’interruzione della gravidanza, si è accertato che non ci siano altre soluzioni praticabili disponibili secondo le attuali pratiche mediche vigenti a Malta.
Il nuovo emendamento mira anche a chiarire i casi in cui che se il tempo di vitalità viene raggiunto, ovvero se il feto può essere salvato al di fuori del grembo materno, la donna incinta può essere sottoposta a cure appropriate affinchè possa mettere al mondo il neonato.
«Questo emendamento mira a salvaguardare la vita e fornire sollievo ai professionisti che svolgono il proprio lavoro in conformità con la loro esperienza. Questo fornirà sollievo psicologico alle donne incinte e alle loro famiglie prevenendo gli abusi. Questo emendamento salverà vite» ha afferma il ministro Fearne.
Fornendo il contesto legale degli emendamenti proposti dal governo per proteggere la vita e la salute delle donne incinte, il ministro Jonathan Attard ha affermato che «se una donna ha il diritto di vivere o morire, non è una questione di opinione politica. Il cambiamento della legge è necessario e avverrà».