Riciclaggio di denaro, evasione fiscale, partecipazione ad attività criminali, violazione delle condizioni di libertà condizionale e guida senza patente. Sono queste le accuse a carico di Mohamed Ali Ahmed Elmushraty, meglio noto come “Lilu King”, imprenditore 31enne di origini tunisine arrestato nella giornata di venerdì assieme ad altre due persone.
Il secondo a finire in manette è stato Mohamed M. Ali Al Musrati, 37 anni, di origini libiche, accusato di traffico di cocaina e cannabis dopo essere stato trovato in possesso delle due sostanze. Anche lui è inoltre accusato di far parte di un’organizzazione criminale e di aver partecipato attivamente ad attività illecite, oltre a violazione delle condizioni di libertà vigilata per precedenti condanne.
In manette è finito anche il marocchino Hamza Gorai, 27 anni, residente a St. Julian’s, con le stesse accuse a carico di Al Musrati, con l’aggiunta di possesso di MDMA. Gli arresti sarebbero avvenuti all’interno di una abitazione collocata a St. Julian’s, dopo mesi di sorveglianza che ha portato alla luce attività sospette nella zona, con un via vai costante di gente.
Per quanto concerne “Lilu King”, attivissimo sui social dove oltre a uomo d’affari si descrive come pugile, artista, organizzatore di eventi, ma anche “re” e “benedetto da Dio”, a insospettire la polizia sarebbe stato il suo stile di vita da “nababbo” decisamente sopra le righe: selfie con pile di soldi, gioielli, abiti firmati posti sotto sequestro dalle due abitazioni dove l’uomo vive, a Portomaso e St. Paul’s Bay. Ma soprattutto auto di lusso non registrate a suo nome, tra cui Mercedes, Bmw e Range Rover, alcune di esse con targhe personalizzate “Lilu King”. Nonostante il lusso che lo circonda, l’imprenditore “influencer” non avrebbe mai pagato le tasse e sarebbe sconosciuto al sistema fiscale maltese.
In aula, la difesa dell’uomo ha tentato di fare leva sulle accuse mosse nei confronti del proprio assistito, che in realtà verterebbero solo sull’evasione fiscale, escludendo i reati legati alla droga e alle attività criminali che coinvolgerebbero gli altri due imputati. Chiamato a testimoniare, un ispettore di polizia ha tuttavia fatto notare come nell’ultimo periodo Elmushraty avrebbe frequentato ambienti noti per il traffico di droga.
Al termine dell’udienza, il magistrato ha respinto la richiesta di libertà su cauzione per i tre imputati, giustificando la decisione con il pericolo di inquinamento delle prove, essendoci ancora diversi testimoni da ascoltare e le indagini ancora in corso.
Inoltre, sembra che Elmushraty abbia tentato di prenotare un viaggio fuori Malta, nonostante gli fosse stato ritirato il passaporto. Per tutti e tre gli imputati, che si dichiarano non colpevoli, è scattato il congelamento dei beni fino a conclusione del caso.