Un 51enne di nazionalità tunisina è finito in custodia cautelare in merito ad accuse legate alla falsificazione di documenti e favoreggiamento della tratta di esseri umani.
In tribunale, è infatti emerso che Ben Ali Hatem Samara è ricercato in Italia per reati legati all’immigrazione irregolare, e su di lui pendeva un mandato d’arresto europeo (MAE) emesso dalle forze dell’ordine italiane.
A dare conferma che si tratta dello stesso individuo ricercato in Italia, il test delle impronte digitali vagliato da entrambi i Paesi. Una prova che ha consentito alle autorità locali di fugare ogni dubbio e poter essere messe nelle condizioni di procedere con l’esecuzione del MAE.
In tribunale, l’imputato ha ammesso di essere a conoscenza delle accuse mosse contro di lui dalle autorità italiane, tuttavia, quando gli è stato chiesto di confermare la sua identità, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, oltre a negare il consenso all’estradizione in Italia.
Il legale difensore di Hatem Samara ha presentato richiesta per ottenere la libertà su cauzione, sostenendo che il suo assistito possiede un’attività commerciale a Malta, luogo in cui risiede stabilmente, oltre a conti bancari che dimostrano i suoi effettivi legami con questo Paese. Tuttavia, l’accusa si è opposta, sottolineando la gravità dei reati per i quali l’imputato è indagato, oltre al suo presunto tentativo di fuga dall’Italia.
Per queste ragioni, il magistrato ha disposto un ordine di custodia cautelare per il 51enne, che rimarrà in carcere almeno fino alla prossima udienza, in programma nei prossimi giorni.