Si è concluso con una sentenza di condanna ed una maxi multa di 6,6 milioni di euro, il processo che ha visto alla sbarra quattro uomini, accusati di avere frodato niente po’ po’ di meno che il governo maltese.
A finire in manette sono stati, rispettivamente, un trasportatore, un agente di sicurezza, un funzionario doganale ed un impiegato del Freeport, condannati per esser stati gli artefici all’interno di quella che a tutti gli effetti è stata un’importante operazione di contrabbando di sigarette.
A quest’ultimi non solo si sono aperte le porte del carcere con condanne di differente entità, ma ognuno di loro dovrà inoltre farsi carico di una pesantissima multa del valore di 6,6 milioni di euro.
Christopher Calleja, 69 anni, ufficiale di sicurezza di Valletta, è stato condannato a una pena detentiva effettiva di quattro anni, mentre il trasportatore Malcolm Zammit, 44 anni, di Qormi è stato condannato a tre anni.
Anche l’ufficiale doganale Sebastian Zammit, 73 anni, di Safi, e l’impiegato del Freeport Roderick Borg di Qormi, citati in giudizio separatamente, sono finiti in manette, il primo per tre anni ed il secondo dovrà scontare una pena di due anni.
Il magistrato ha inoltre condannato tutti gli imputati al pagamento di 1.123 euro per le relative spese processuali.
Le indagini avevano preso il via dopo quanto accaduto il 24 luglio 2015, quando un container spedito a Malta all’interno del quale vi erano stipate oltre 10 milioni di sigarette, era stato dapprima trafugato, per poi essere svaligiato e successivamente ricollocato nella sua posizione originaria al Freeport, appena 90 minuti dopo.
Il container, non si sa come, portava ancora i sigilli di sicurezza del dipartimento delle dogane.
Secondo quanto riferito dall’accusa e riportato dai media locali, le sigarette all’interno del container erano suddivise in 1.050 casse, per un valore complessivo di 304.500 euro.
I quattro uomini, dopo un lungo processo, sono stati condannati per aver frodato il governo di 1,66 milioni di euro di accise, 175.000 euro di dazi all’importazione e 386.000 euro di imposta sul valore aggiunto, per una cifra complessiva di 2,23 milioni di euro.