Sette Ong si sono unite organizzando una “contro-mostra” congiunta in risposta alla presentazione da parte di Hili Group dei loro piani per la riqualificazione del vecchio sito dell’hotel Comino insieme a un complesso di ville nella baia di Santa Marija.
L’iniziativa ha avuto luogo fuori dal Mediterranean Conference Centre di Valletta, dove le Organizzazioni hanno messo in evidenza le discrepanze tra la “visione sostenibile” presentata dagli sviluppatori e la realtà dell’impatto che un tale sviluppo avrebbe su Comino, in particolare nella “oasi di pace” di Santa Marija Bay, e sulla ricca biodiversità presente nella zona.
In occasione dell’incontro, lo scienziato ambientale Dr. John Paul Cauchi ha spiegato ai presenti i diversi modi secondo i quali lo sviluppo proposto impatterebbe sul paesaggio di Comino, basandosi sui dati e sulle planimetrie dei costruttori per dimostrare l’entità del problema.
Le Ong hanno accusato Hili Group di destreggiarsi tra parole e numeri per far sembrare il loro progetto meno “d’impatto” di quanto non lo sia in realtà, specialmente nella baia di Santa Marija.
E proprio in questa zona, la costruzione di 19 ville con piscine ed edifici multi-servizio vedrebbe un aumento del 49% del volume edilizio, insieme a un nuovo molo in funzione dell’aumento delle imbarcazioni in visita nella baia.
«Parte di questo complesso sarà costruito su un terreno naturale incontaminato, con un conseguente aumento del 13% dell’urbanizzazione. L’uso intensificato di quest’area, rispetto a quello generato dai precedenti bungalow dell’hotel e soprattutto considerato l’attuale stato ambientale, vedrebbe la baia di Santa Marija trasformarsi in un “villaggio d’élite” occupato tutto l’anno» ha affermato Cauchi, aggiungendo: «L’unico modo in cui questo progetto può risultare sostenibile è quello di non costruirlo del tutto».
Le Ong hanno sottolineato che i costruttori come Hili Group non sono un «regalo di Dio alla nazione», bensì realtà che sfruttano il patrimonio paesaggistico locale per i loro profitti personali.
Oltre all’impatto ambientale, gravi preoccupazioni sono sorte anche per l’accessibilità all’area da parte della popolazione locale, dato che il complesso di hotel e ville proposto sarà gestito dal gruppo di hotel di lusso Six Senses, che probabilmente – secondo gli attivisti – renderà l’hotel “fuori portata” per le tasche della gente “comune”, ad esclusivo appannaggio di turisti e facoltosi cittadini.
Lo sviluppo proposto per Comino, ancora al vaglio della Planning Authority, è già stato oggetto di una massiccia contestazione pubblica. Per questo, sottolineano le Ong, è improbabile che i tentativi di Hili Group di “greenwashing” (ambientalismo di facciata) del progetto influiscano sull’opinione pubblica.
La “contro-mostra” è stata organizzata da Moviment Graffitti, Din l-Art Ħelwa, BirdLife Malta, Nature Trust Malta-FEE, Friends of the Earth, Flimkien għal Ambjent Aħjar, and Ramblers’ Association.