Gli operatori del gaming online a Malta avranno presto accesso alla cosiddetta “cryptocurrency”, detta anche valuta digitale o moneta elettronica, un sistema che utilizza la crittografia per fare da mezzo di scambio nelle operazioni di gioco e garantire le transazioni in alternativa alla valuta monetaria abituale.
Il via libera è arrivato in questi giorni dalla Malta Gaming Authority, che in un documento si è impegnata a consentire ai suoi licenziatari di utilizzare nell’immediato futuro le criptovalute, definendole «alternative veloci ed economiche ai meccanismi di pagamento tradizionali».
Per impedire un aumento del cyber-crimine, o di danneggiare la reputazione della giurisdizione maltese, la stessa autorità ha commissionato uno studio dettagliato con opportune garanzie contro i reati via web, che verrà reso pubblico verso la fine dell’anno. Nel frattempo, anche la direttiva anti-riciclaggio di denaro è in fase di revisione per includere nuove disposizioni specifiche proprio per le future valute digitali.
Il Primo Ministro Joseph Muscat aveva affermato già lo scorso aprile che Malta sarebbe diventata uno dei primi Paesi del mondo ad accogliere il nuovo sistema, a partire dalla tecnologia della rete Bitcoin. Secondo il capo del Governo, serve cogliere al volo l’occasione di fare da apripista a livello mondiale per l’introduzione progressiva in tutti i Paesi di questo sistema innovativo, nonostante le preoccupazioni dei legislatori.
La novità della moneta virtuale rappresenta una vittoria anche per Bitmalta, organizzazione nata proprio con l’obiettivo di promuovere la nuova tecnologia e l’utilizzo delle valute virtuali. Per il gruppo di pressione l’impegno assunto dalla Malta Gaming Authority deve rappresentare soltanto un primo passo, l’inizio di una grande svolta per consacrare Malta come capitale del gioco a distanza attraverso una delle forme di progresso tecnologiche più promettenti dell’ultimo decennio.
Bitmalta ha osservato inoltre che il Regno Unito si è già messo in moto per favorire l’utilizzo di criptovalute da parte degli operatori di gioco da remoto. Per Malta ci sarebbe l’occasione di giocare d’anticipo e confermare la propria leadership, dopo il successo raggiunto nel 2004, quando divenne il primo Paese in Europa a regolamentare il gaming online.