Nel primo pomeriggio di oggi è arrivata la confessione di Najah Agheez, 34 anni di origini egiziane, arrestato ieri dalla polizia con l’accusa di avere aggredito Lara Ali Shahin, l’insegnante nonché consigliera comunale trevigiana che si trovava da sola in viaggio sull’arcipelago dove lo scorso fine settimana ha subito un tentato stupro nella camera dell’hotel in cui pernottava a Bugibba.
La notizia, a Malta, era stata rivelata dal Corriere di Malta che aveva contattato Ali Shahin, per raccogliere il racconto di quanto accaduto quella sera.
La fuga dell’aggressore è durata quasi cinque giorni con la Polizia che, dopo aver diramato un avviso di ricerca ed analizzato le telecamere della struttura alberghiera, ieri è riuscita ad intercettare e trarre in arresto Agheez.
Durante l’udienza conclusasi poco fa, l’uomo ha confessato le accuse mosse a suo carico per molestie ed atti sessuali non consensuali sulla donna, trattenendola contro la sua volontà ed inducendola a pressioni psicologiche finalizzate a temere che la violenza sarebbe stata usata contro di lei, una pratica tristemente comune a coloro che si macchiano di questo tipo di reato.
Agheez, che di lavoro fa l’intonacatore ma non risulta avere un indirizzo di residenza fisso, avrebbe confessato anche di essere colpevole del furto di un dispositivo cellulare, disturbo della quiete pubblica in orari notturni, ubriachezza in luogo pubblico e, soprattutto, di aver violato le condizioni di libertà su cauzione impostegli dal tribunale per un caso simile risalente al febbraio 2022, che aveva visto l’uomo di origini egiziane accusato di aver molestato sessualmente una diciassettenne.
Gli avvocati difensori del 34enne si sono limitati a chiedere una pena minima “viste le circostanze ed i pregressi”, affermando come l’uomo si trova in uno stato di forte alterazione dovuta al fatto che la stessa sera coincideva con l’anniversario della morte della madre e che, per questa ragione, avesse deciso di “alzare il gomito” fino a dimenticare la triste ricorrenza.
Tale obiettivo sarebbe ampiamente riuscito all’aggressore che, sempre secondo la difesa, non avrebbe alcun ricordo di quella notte, nonostante abbia confermato le accuse.
Abbiamo contattato Ali Shahin per chiedere una reazione a caldo a seguito dell’udienza odierna. Quì le sue parole:
«Non ci sono scuse per giustificare un’azione simile. Sono sorpresa che abbia confessato subito e mi auguro che la vicenda si possa finalmente chiudere. Mi sento sicuramente più sollevata anche se per me è un trauma che dovrò elaborare con l’aiuto di uno psicologo. Sono rimasta sconvolta dai suoi precedenti per violenza sessuale, ma ora mi sembra arrivato il momento che sconti la pena e che la giustizia faccia il suo corso»
L’incubo della donna ebbe inizio poco dopo il suo arrivo a Malta. Dopo alcune chiacchiere con dei giovani in un pub nella zona dell’hotel, le si avvicinò l’uomo di origini egiziane, con un atteggiamento che le parve fin da subito “ambiguo” e “strano”, come ci aveva raccontato la 32enne.
Lo stesso individuo l’avrebbe seguita fino alla stanza dell’hotel dove l’avrebbe gettata sul letto per “approfittarsi di lei”, facendo però per fortuna i conti con la reattività del portiere che, allertato dalle urla, si era precipitato al quinto piano facendo fuggire l’uomo prima che riuscisse a finalizzare l’intento criminale.
La sentenza sul caso sarà emessa il prossimo 4 maggio.