«Ho sempre viaggiato da sola ma non mi è mai successo niente del genere…e mai avrei pensato che potesse succedermi»
Doveva essere una piacevole gita fuori porta ed invece si è trasformata in un autentico incubo l’esperienza a Malta di Lara Ali Shahin, insegnante 32enne del liceo Marconi di Conegliano ed attuale consigliera comunale per Lista Civica a Susegana, nonché attivista per i diritti LGBTQIA. La breve vacanza si è infatti conclusa con una denuncia per tentato stupro, dopo quanto si sarebbe verificato lo scorso fine settimana nella camera dell’hotel dove la donna pernottava.
Abituata a viaggiare da sola in giro per il mondo, atterrata a Malta proprio sabato scorso, Ali Shahin – come ci racconta – non vedeva l’ora di iniziare la sua avventura, ed è così che la sera stessa decise di intrattenersi tra i tavoli di un pub della zona, dove avrebbe scambiato qualche chiacchiera con alcuni ragazzi maltesi.
Fino a quando, verso fine serata, uno di loro, un 35enne di origini egiziane, le si avvicinò con un atteggiamento che alla donna parve fin da subito ambiguo, ben oltre ciò che ci si aspetta da una persona appena conosciuta: «Mi ha chiesto con insistenza il numero di telefono, ma non gliel’ho dato. Mi parlava di lui dicendomi che non voleva fare mai più ritorno in Egitto perché non segue il Ramadan e lì non è consentito né bere né fumare. Mi è sembrato tutto un po’ strano».
Una volta rientrata in hotel, nella hall Ali Shahin si sarebbe trovata inspiegabilmente davanti a sé l’uomo conosciuto poco prima; «ho anch’io una camera al quinto piano» le avrebbe detto, prima di intrufolarsi all’interno dell’ascensore che aveva appena aperto le porte.
Fu in quell’istante che la donna percepì di essere in pericolo, e si affrettò a raggiungere la stanza dove sarebbe iniziato il suo incubo:
«Mi ha seguita fino alla mia stanza e quando ho aperto la porta mi ha spinto dentro e poi sul letto, bloccandomi e baciandomi contro il mio consenso, nonostante le urla»
spiega al Corriere di Malta la 32enne, ancora scossa dall’accaduto, aggiungendo:
«Aveva deciso di violentarmi»
In quel momento la donna, ormai senza speranze dopo aver provato a gridare più volte per cercare aiuto, scorse la figura del portiere di notte che aveva avvertito il pericolo e le urla: «Per fortuna la porta era aperta ed è intervenuto il portiere a salvarmi ed a farlo scappare».
Comprensibilmente scossa dall’accaduto, Lara Ali Shahin ci ha confessato di aver addirittura pensato di non sporgere denuncia per non incorrere nei vari problemi, in particolare economici, che un processo così lontano da casa inevitabilmente trascinerà con sé, in aggiunta alla paura di mettere di nuovo piede sull’arcipelago, l’unico luogo che ha percepito come “non sicuro” durante i suoi viaggi:
«A Valletta ho visto pochissima polizia e diverse cose strane per le strade. Ho percepito fin da subito di non essere arrivata in un luogo sicuro, e questo non mi era mai capitato in viaggio»