Ancora una volta, il patrimonio culturale locale sembra essere stato messo a rischio dal mancato rispetto delle politiche adeguate nei processi di costruzione. Il grido d’allarme è stato lanciato dalla Ong Flimkien għal Ambjent Aħjar (FAA), che ha denunciato pubblicamente presunte gravi inadempienze all’interno della zona cuscinetto nei pressi di un cantiere situato nell’area del Tempio di Santa Verna a Xaghra, Gozo.
Durante gli scavi sarebbero venuti alla luce diversi reperti archeologici, tra cui ossa e ceramiche, ma, nonostante ciò, il materiale sarebbe stato smaltito come se nulla fosse, e ovviamente senza essere esaminato dagli enti competenti.
In un comunicato, la Ong afferma che la Soprintendenza ai Beni Culturali aveva già avvertito della possibile presenza nell’area di eventuali reperti archeologici, imponendo ai responsabili del cantiere il monitoraggio dei lavori da parte di un esperto. Inoltre, il ritrovamento di elementi del patrimonio culturale può richiedere la modifica dei Piani approvati nel progetto e la deviazione dei servizi.
Tuttavia, malgrado le premesse, e malgrado gli scavi abbiano evidenziato nell’area la presenza di grotte presumibilmente di valore culturale, FAA ha affermato che i lavori di scavo continuano senza sosta e che la Planning Authority si sarebbe rifiutata di ispezionare il potenziale sito archeologico. Immobile anche la Soprintendenza, che sempre secondo la Ong, sarebbe «più attenta a tutelare la privacy di un sito privato» anziché prendere provvedimenti.
Flimkien għal Ambjent ha infine dichiarato che la Soprintendenza si starebbe rifiutando di rivelare eventuali ritrovamenti di rilevanza storica nei siti esaminati, e non renderebbe note nemmeno le segnalazioni sulle caratteristiche dei reperti ritrovati. A fronte di ciò, la Ong ha chiesto alla polizia di indagare il più in fretta possibile su quanto sta avvenendo al cantiere, prima che un’altra parte del patrimonio della storia di Malta vada disperso per sempre.