Abner Aquilina, unico sospettato dell’omicidio di Paulina Dembska, la giovane brutalmente assassinata agli Independence Gardens di Sliema nel gennaio 2022, avrebbe confessato il delitto ad un compagno di cella.
I dettagli della conversazione tra i due sono stati riportati in aula dall’ispettore di polizia, il quale ha riferito come lo scorso gennaio alcuni agenti sarebbero stati avvicinati proprio dal detenuto in contatto con Aquilina. Secondo il suo racconto, cercando di “stupire” i nuovi carcerati, il 20enne di Zejtun avrebbe riso e si sarebbe “vantato” del modo in cui abusò della giovane donna polacca, strangolandola con una benda per poi violentarla con una chiave. Informazioni che troverebbero effettivo riscontro nei referti dell’autopsia eseguita sul corpo della povera Dembska.
Ma c’è di più: i particolari del crimine sarebbero stati riportati anche sui muri della cella che attualmente ospita Aquilina, imbiancati però di recente. Ancora in carcere, l’imputato avrebbe inoltre mostrato i genitali ad un secondino che stava effettuando una perquisizione, chiedendogli di sequestrarli come prova, visto che “erano stati utilizzati nel delitto”.
Sempre nel corso di un’ispezione nella cella, Times of Malta menziona un diario sequestrato al 20enne, che riporterebbe la descrizione dell’omicidio accompagnato dalle scritte “Abner il prescelto” e le sue “avventure nel reparto di medicina legale”, mentre Malta Today parla del ritrovamento di una maglietta scarabocchiata con un insulto in maltese rivolto a “quel polacco”. La stessa frase che avrebbe pronunciato quando fu sorpreso a masturbarsi.
Altri detenuti che condividevano la cella sempre con Aquilina, avrebbero affermato di averlo sentito minacciare di voler uccidere sua madre ed il suo avvocato una volta uscito di prigione, la stessa prigione nella quale il giovane pare aver dichiarato di dover scontare una pena detentiva di vent’anni, ottenuta con un patteggiamento. Un’informazione, quest’ultima, subito smentita in aula dall’ispettore di polizia.
Il racconto è stato fornito in tribunale al cospetto dell’imputato, che secondo i resoconti dei giornali locali, avrebbe reagito ridendo istericamente. Una reazione contraria a quella della madre, agitata ed in lacrime per le sorti del figlio, il cui avvocato difensore ha fatto richiesta per il trasferimento dal carcere all’ospedale Mount Carmel.
Nonostante l’enorme mole di prove a suo carico, Aquilina continua a dichiararsi non colpevole.