George Degiorgio, uno degli uomini incriminati per l’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, ha presentato richiesta per ottenere un altro permesso per uscire dal carcere, questa volta per partecipare alla festa di compleanno di sua figlia, che secondo Times of Malta dovrebbe svolgersi il prossimo 22 marzo, a sud del Paese.
Degiorgio aveva già lasciato di recente la prigione per una sera, con il benestare delle istituzioni, che gli avevano concesso di festeggiare il battesimo del nipote, occasione durante la quale era stato immortalato sorridente e con il bicchiere in mano.
Le foto, postate sui social da alcuni parenti del carcerato, avevano scatenato l’indignazione della famiglia Caruana Galizia, della presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola e quella di numerosi altri esponenti politici, oltre che dell’opinione pubblica a livello internazionale.
Anche Robert Abela ed il ministro degli Interni Byron Camilleri si erano scagliati contro la decisione dei tribunali definita “insensibile” nei confronti della famiglia della vittima, salvo poi scoprire, come sottolineato anche dal quotidiano maltese che per primo aveva riportato la notizia, che Degiorgio non avrebbe potuto lasciare il carcere se non con il via libera delle istituzioni carcerarie. Lo stesso carcerato, in seguito, presentò una protesta giudiziaria nei confronti del Primo Ministro, invitandolo a ritrattare quanto dichiarato, sostenendo che avrebbe potuto influenzare i potenziali giurati negli altri processi a suo carico ancora in corso.
Degiorgio è stato condannato a 40 anni di prigione per l’omicidio di Daphne Caruana Galizia, oltre a quattro anni per riciclaggio di denaro. Ma oltre a questo, si aggiungono infatti altri tre processi attualmente in fase di discussione, uno di questi riguardante il suo presunto coinvolgimento in un altro omicidio, quello dell’avvocato Carmel Chircop.
Alla notizia della richiesta di un nuovo permesso per uscire dal carcere presentata da Degiorgio lo scorso 9 marzo, questa volta è intervenuto anche il Centro europeo per la libertà della stampa e dei media che in un tweet diffuso martedì sera ha espresso preoccupazione in merito alla vicenda, chiedendo alle autorità di assicurarsi che l’uomo sconti la sua pena e che il carcere non venga considerato come un “albergo”: «George Degiorgio, uno degli assassini di Daphne, insiste per essere rilasciato ogni mese per partecipare alle feste mentre dovrebbe scontare 40 anni di prigione. Le autorità maltesi dovrebbero assicurarsi che rispetti la condanna. La prigione non dovrebbe essere un albergo dove le persone vanno e vengono a loro piacimento».
Credo nella giustizia, e sono dell’ opinione che le Autorità Maltesi non debbano far uscire Giorgio De Giorgio dal carcere, per trascorrere le feste in famiglia. Ciò che ha fatto è talmente grave e aberrante, che non può e non deve essere considerato un reato minore, che permette alcune concessioni.
La sua vita futura, ciò che potrà e non potrà fare, sono una conseguenza del suo operato.
Nessuna concessione a chi si macchia di un reato cosí grande, eventualmente, solo la possibilità di partecipare ad una cerimonia funebre di un parente strettissimo. A Dafne, non è stato concesso nemmeno questo e tutto il resto che fa una persona viva.