Mentre Malta sta affrontando una grave carenza di infermieri, gli ospedali hanno avviato processi di reclutamento indirizzati soprattutto verso l’India, e in particolare le regioni del sud come il Kerala.
Bisognerebbe arrivare fino a qui, infatti, per trovare qualcuno disposto a valutare uno stipendio tra i più bassi in Europa (e non solo) nel settore.
Colin Galea, segretario generale dell’unione delle ostetriche e degli infermieri di Malta (MUMN), ha riferito che il Paese accusa una carenza di circa 500-600 infermieri. Sebbene le direttive europee richiedano a Malta di cercare e reclutare personale infermieristico proveniente dagli Stati membri dell’UE, prima di ricorrere a quello di paesi terzi, Galea sostiene che gli stipendi molto bassi degli infermieri maltesi mettono un freno al trasferimento sull’isola da parte di cittadini europei, che godrebbero di condizioni più favorevoli in quasi tutto il vecchio continente.
Per ottenere l’abilitazione, inoltre, tutte gli infermieri – siano essi maltesi o stranieri – devono un lungo praticantato fatto di 2.300 ore di teoria e 2.300 ore di pratica, e devono avere almeno una conoscenza di base della lingua inglese o maltese. Entro un anno, poi, il personale deve acquisire una conoscenza del linguaggio medico di base maltese, attraverso corsi da sostenere di tasca propria, altrimenti fa seguito la cancellazione dal registro degli infermieri abilitati.
Ad oggi, su 3.400 infermieri, 260 sono stranieri, e 200 di questi provengono dall’India e dal Pakistan: due paesi in cui gli stipendi per gli infermieri raggiungono livelli ancora più bassi di quelli maltesi.