Uno studente italiano “si è fatto riconoscere” dopo essere stato colto in flagrante mentre incideva delle lettere su uno degli ingressi principali dei templi di Ggantija, storico sito archeologico risalente al neolitico e dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
L’episodio si sarebbe verificato nel corso di una gita scolastica organizzata per visitare il monumento. Il giovane vandalo è stato sorpreso da un agente di sicurezza che ha avvisato la polizia, subito giunta sul posto.
Nella giornata di lunedì 6 marzo è stata convocata una seduta d’urgenza presso il tribunale di Gozo, dove il 18enne ha ammesso le malefatte ed è stato condannato a due anni di reclusione con pena sospesa per quattro anni (periodo di tempo massimo consentito dalla legge), oltre a dover pagare una multa di 15.000 euro.
Heritage Malta ha condannato senza riserve l’atto di vandalismo che ha causato danni irreparabili allo storico monumento, aggiungendo: «avendo investito molto negli ultimi mesi nel miglioramento della sicurezza nei nostri musei e siti, esprimiamo soddisfazione per il tempestivo intervento dell’ufficiale di sicurezza coinvolto nell’incidente di ieri».
Un altro bamboccione italico ha dato prova delle proprie qualità intellettuali. Complimentoni ai genitori varesotti: buzzurri del genere non si improvvisano…
Bongu,
Che persona miserabile! Mi auguro paghi subito (non solo in denaro) ma anche in dignità. Ad ogni modo, la condanna è troppo esigua per lo scempio effettuato. Senza dubbio, frequenta una scuola “adatta” al proprio livello mentale. Gita scolastica, non certo al fine di incrementare la propria conoscenza ma al fine di dare sfogo al proprio SE’, lontano da genitori e docenti. Un chiaro esempio, tipico delle “vacanze studio” estive che si allinea a bravate di ogni genere e genera ogni anno nella gente del posto un evidente disagio e/o forse totale intolleranza verso i turisti stranieri.