Un’indagine per pedopornografia partita da una soffiata dell’Interpol ha messo nei guai sette uomini, tre dei quali hanno già ammesso le loro colpe.
Tra gli indagati figurano due studenti, un impiegato di banca, un decoratore di interni e uno chef, che avrebbero usufruito di materiale pedopornografico su siti online prima di essere intercettati dall’Interpol.
Le accuse sarebbero gravissime in quanto fra i vari video è presente quello di uno stupro di un minorenne: il filippino accusato di averlo diffuso ha già ricevuto una condanna a due anni di reclusione più quattro di condizionale.
Due degli accusati avrebbero subito ammesso le proprie colpe martedì scorso, di fronte gli ispettori della polizia John Spiteri, Joseph Busuttil e Justine Grech. Sono due i maltesi coinvolti nella vicenda: uno è stato posto in libertà vigilata per tre anni con l’obbligo di essere seguito da uno psicologo, l’altro invece ha richiesto la stesura di un rapporto di pre-condanna e gli è stata concessa la libertà su cauzione. Il terzo imputato, di origine siriana, seguito dall’avvocato Ludwig Caruana e Janice Borg, ha visto negata la libertà provvisoria per la seconda volta.
Il procedimento penale è ancora in corso con il magistrato Audrey Demicoli.