I cacciatori non potranno più utilizzare munizioni in piombo nelle zone umide di tutti i 27 Paesi dell’Unione Europea, oltre ad Islanda, Norvegia e Liechtenstein. La legge è entrata in vigore a partire dal 15 febbraio 2023, dopo un periodo di due anni concesso all’UE per prepararsi al cambiamento.
I pallini di piombo sono dei minuscoli proiettili rotondi che vengono impiegati dai cacciatori per sparare ed uccidere gli animali, compresi quelli che abitano zone paludose o terreni in prossimità di specchi d’acqua. Gli stessi ecosistemi dai quali, ogni anno, secondo le stime, vengono estratti circa 4.000/5.000 tonnellate di piombo che, a sua volta, provoca l’avvelenamento di alcuni rapaci che si nutrono di prede contaminate dal materiale, o di alcune specie acquatiche che ingeriscono i pallini scambiandoli per piccole particelle di pietra o sabbia.
Attraverso un comunicato diffuso sempre nella giornata di oggi, la Ong BirdLife Malta, da anni in prima linea per bandire l’impiego delle munizioni velenose, ha fatto sapere che l’introduzione di questa legge consentirà sia di salvare la vita a circa un milione di uccelli acquatici vittime dell’avvelenamento da piombo in tutta l’UE, sia di quella della fauna selvatica presente nelle zone umide.
Contestualmente, il CEO di BirdLife Malta, Mark Sultana, ha invitato il governo maltese a definire ed identificare quali siano le zone umide del Paese nelle quali le munizioni in piombo devono essere vietate.
«La definizione della Convenzione di Ramsar sulle zone umide è chiara e in base a queste linee guida le valli, i bacini idrografici e l’intera costa di Malta non dovrebbero consentire l’uso di munizioni di piombo durante la caccia. Dal momento che molti cacciatori stanno oggi creando pozze artificiali per attirare gli uccelli per il loro piacere di cacciare, anche queste aree significherebbero automaticamente che rientrano nella definizione di “zona umida”» ha affermato Sultana, arrivando alla conclusione che, alla luce dei fatti, sia a Malta sia a Gozo non si dovrebbe consentire l’utilizzo delle munizioni di piombo nelle pratiche di caccia.
«La responsabilità è ora nelle mani del governo e ci auguriamo che, come è stato fatto con la messa al bando del piombo da carburanti, vernici e altri materiali, il governo maltese prenda posizione per il bene comune dei cittadini e della natura e interrompa l’uso del piombo una volta e per tutte» ha concluso il CEO di BirdLife Malta.
Nonostante ormai da diversi decenni sia stato imposto il divieto di impiego del piombo nelle vernici, batterie, matite e altri materiali, nulla è stato fatto per i proiettili da caccia, così come per le esche da pesca, che continuano ad avvelenare l’ambiente. Per queste ragioni, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche ha valutato i rischi per la salute e l’ambiente posti da questi strumenti ed attività ed è giunta alla conclusione di porre delle restrizioni a livello europeo.
BirdLife ha affermato che «continuerà a resistere alle lobby dell’industria delle munizioni e della caccia per garantire che l’Europa benefici dell’ambiente “pulito” e non tossico che merita».