Anthony Chircop e la sua compagnia di assicurazione auto sono stati condannati a pagare 323.944 euro di risarcimento danni alla famiglia di Stephanie Rapa, la farmacista e studentessa di medicina che nell’ottobre del 2017 è stata investita e uccisa, all’età di 30 anni, mentre attraversava Triq ix-Xatt a Gzira.
Secondo i resoconti dei media locali, poco prima dell’incidente, l’auto di Chircop, che sfrecciava in direzione Sliema a 140 chilometri orari, era stata “modificata” con un aggeggio in grado di aumentare la potenza nel giro di pochi secondi. L’automobilista, accusato di omicidio colposo, si era difeso negando di viaggiare a quella velocità, ma l’impatto con la vittima fu così violento che gli airbag dell’auto si attivarono, mandando in frantumi il parabrezza, con danni al veicolo stimati per oltre 8.000 euro.
La difesa dell’uomo sostenne che la vittima avrebbe potuto essere più prudente ed attraversare la strada sulle vicine strisce pedonali, affermando inoltre che l’incidente sarebbe stato anche frutto di un “errore di calcolo” della giovane donna nel tentativo di attraversare la seconda corsia della carreggiata. Considerazioni che, nel giugno del 2022, furono accolte dal tribunale di primo grado, aggravando le sofferenze patite dai genitori della vittima costituitisi parte civile.
Secondo lo stesso tribunale, infatti, la vittima e l’autista erano da considerarsi entrambi colpevoli dell’incidente. La prima perché non aveva attraversato sulle strisce pedonali e l’autista perché, correndo in quel modo, non si era potuto fermare in tempo. Una sentenza impugnata dai genitori di Rapa che presentarono immediato ricorso sottolineando che la strada era ben illuminata, il manto stradale asciutto e la visibilità buona. Inoltre, l’incidente era stato filmato dalle telecamere a circuito chiuso del vicino ristorante.
Così, nei giorni scorsi, la Corte d’Appello ha rovesciato il verdetto, dissimulando il concorso di colpa ed evidenziando che Rapa ha perso la vita a causa della guida pericolosa di Chircop che, viaggiando ad una velocità elevata, si era messo in una posizione tale da non poter evitare l’incidente, tanto da non aver nemmeno fatto in tempo a vedere la giovane donna che stava attraversando la strada ben illuminata e con indosso abiti chiari.
Per la stessa Corte d’appello, la sentenza emessa in primo grado non avrebbe dato sufficiente peso alla velocità a cui il veicolo sfrecciava, giungendo quindi alla conclusione che, seppur la vittima avrebbe potuto attraversare sulle strisce, sicuramente non si sarebbe mai potuta aspettare di incontrare su strada un veicolo viaggiare a tale velocità. Pertanto, secondo il giudice, l’incidente è stato quindi causato dall’irresponsabilità dell’uomo a bordo dell’auto che aveva deciso di “mettersi in mostra” in una zona abitata immaginando di guidare su qualche autostrada o pista, come confermato anche dalle telecamere di sicurezza che hanno ripreso la violenza dell’impatto con la povera Stephanie Rapa.
Oltre a risarcire la famiglia della vittima, Chirchop dovrà coprire anche le spese processuali.