È polemica aperta tra la politica di Gozo e gli ambientalisti. Sta infatti facendo molto discutere la decisione del Ministero dell’isola, che finanzierà e promuoverà alcune mostre dedicate alla caccia all’interno degli istituti scolastici statali. Secondo Malta Today, il direttore generale del dipartimento dei Servizi Educativi avrebbe già inviato una circolare alle scuole del territorio per chiederne l’adesione.
Il documento spiegherebbe l’intenzione di tale iniziativa, volta a far conoscere i vari aspetti della caccia legale sull’arcipelago e dare agli studenti una visione imparziale sull’argomento. A quanto si apprende, le mostre saranno allestite all’interno degli edifici scolastici. Le iniziative saranno organizzate dall’associazione di cacciatori “Kaċċaturi San Ubertu”, e prevedono inoltre la distribuzione di volantini, l’esposizione di striscioni e manifesti, oltre ad un’interazione con gli studenti che via email potranno chiedere maggiori informazioni sull’argomento.
Prontamente è arrivata la reazione dell’Ong BirdLife, cha ha espresso tutto il proprio disappunto sull’argomento: Siamo «disgustati e allarmati dal fatto che il Dipartimento dell’Istruzione acconsenta che nelle scuole venga promossa l’uccisione di uccelli. È incredibile che nel 2023 le autorità educative appoggiare l’uso di armi da fuoco tra i bambini per l’uccisione di uccelli. È vergognoso che ciò avvenga con la benedizione del ministero dell’Istruzione e finanziato dal ministero di Gozo, responsabile della caccia» si legge nel comunicato diffuso dalla organizzazione ambientalista sulla vicenda.
BirdLife Malta ha fatto inoltre sapere di aver già inviato una lettera al ministro dell’Istruzione Clifton Grima, chiedendo che la decisione venga revocata immediatamente e «ricordando che l’uccisione di uccelli a Malta avviene solo per divertimento individuale e in alcuni casi anche per interessi economici».
Secondo “Kaċċaturi San Ubertu”, invece, l’iniziativa è nata con uno scopo ben preciso, palesatosi dopo che alcuni cacciatori hanno lamentato l’educazione data ai propri figli a scuola, ai quali verrebbe detto che anche la caccia legale è immorale e sbagliata. L’obiettivo delle mostre sarebbe quindi quello di educare i giovani sul «lavoro ambientale svolto dai cacciatori e sui benefici culinari che derivano da questa attività popolare in tutto il mondo».
«Ciò che è “disgustoso” – continua l’associazione pro-caccia in risposta alle polemiche di BirdLife – è l’opposizione dei cosiddetti educatori che distorcono i fatti, ed è davvero allarmante questo indottrinamento anti-caccia di parte presente dal 1994». La lobby ha infine aggiunto che si tratta di un’attività legale e diffusa ovunque, con oltre 7.000.000 di cacciatori solo nell’UE: «I nostri bambini hanno tutto il diritto di ricevere una base su cui formarsi un’opinione. Il governo dovrebbe prendere atto dell’estremismo di BirdLife».