Presunta violazione del divieto dell’esercizio di pratiche volte alla conversione dell’orientamento sessuale: con questa accusa sembra essere stato convocato in tribunale Matthew Grech, membro del gruppo evangelico River of Love, dichiaratosi da tempo un “ex omosessuale”, e fermo sostenitore della conversione che lui stesso ha raggiunto attraverso la fede.
Sotto inchiesta pare essere infatti finita una sua ospitata al notiziario indipendente PM News, fondato lo scorso anno, nel corso della quale Grech avrebbe affrontato l’argomento parlando della sua esperienza personale ed in qualche modo supportando e promuovendo il “ritorno all’eterosessualità” degli omosessuali.
Ad annunciarlo è stato l’interessato stesso, attraverso un video diffuso nei giorni scorsi su Facebook e ripreso dai giornali locali, che hanno riportato alcune delle dichiarazioni presenti nel filmato secondo le quali Grech avrebbe accusato il governo di non aver inserito “la parola di Dio” nella legge entrata in vigore nel 2016 e che vieta la promozione delle pratiche oggetto del contenzioso. Lo stesso governo che l’uomo avrebbe dichiarato anche colpevole di “andare contro Dio stesso” nel tentativo di contrastare la conversione dei gay.
«Ho condiviso la mia testimonianza di ciò da cui Gesù mi ha liberato in quanto ex omosessuale e ho risposto a domande sulla sessualità su una piccola piattaforma conservatrice. Insieme ai presentatori sono stato denunciato da persone che credo abbiano legami diretti con il governo maltese, con l’accusa di aver pubblicizzato “pratiche di conversione”» ha affermato Grech, sottolineando di «confidare in Gesù Cristo» visto che potrebbe rischiare di ricevere una multa fino a 5.000 euro o 5 mesi di carcere.
La denuncia arriva pochi giorni dopo l’annuncio da parte del Segretario parlamentare, Rebecca Buttigieg, sull’intenzione di riformare l’attuale legge in questione, che secondo alcuni ora come ora consentirebbe molte scappatoie per raggirare il reato. Le revisioni andrebbero infatti a modificare il significato di “pubblicizzare” le pratiche di conversione, espandendolo a pubblicazione, pubblicità, visualizzazione, distribuzione, collegamento o diffusione di qualsiasi contenuto che promuova o inviti le persone a sottoporsi a terapia di conversione.
Sulla questione, e sempre via Facebook, è intervenuto anche il ministro dell’Interno, Byron Camilleri, che ha dichiarato: «Di fronte ad ogni conquista nel campo dei diritti civili e ad ogni riforma dell’uguaglianza che è stata fatta nel nostro Paese, la pratica della terapia di conversione gay è inaccettabile a Malta, che è stato il primo Stato membro dell’UE e tra i primi Paesi al mondo a rendere reato penale la terapia di conversione gay», concludendo poi con «Episodi come questo ci mostrano quanto le riforme e il lavoro sulla parità debbano continuare nel nostro Paese. È diritto di tutti vivere la propria vita nell’orientamento sessuale che li contraddistingue».
Matthew Grech avrebbe inoltre affermato di essere un fiero membro di River of Love, sostenendo che «noi predichiamo che l’omosessualità è peccato. Predichiamo la parola di Dio».
Times of Malta riferisce che l’artista aveva già espresso pareri simili in occasione della sua partecipazione a XFactor Malta nel 2018. I commenti anti-gay erano stati trasmessi in televisione, generando un’ondata di dissenso da parte di numerosi utenti.
Le persone citate in giudizio dovrebbero comparire in tribunale venerdì 3 febbraio e, nel frattempo, attraverso un comunicato stampa, PM News ha fatto sapere che «contesta il modo manipolativo in cui sono state fatte alcune affermazioni intese al solo scopo di raggiungere obiettivi personali da parte di alcuni soggetti», e che «nessuna persona aveva alcuna autorizzazione di includere nelle proprie argomentazioni PM News Malta, la cui eloquente funzione è quella di trasmettere programmi con temi attuali e consentire agli ospiti di esprimere le proprie opinioni più liberamente e nei limiti della legge», concludendo poi con «la verità verrà fuori al momento giusto, secondo la legge, davanti all’autorità competente».