Continua il processo a René Antonelli e Ivan Cassar, i due funzionari di Transport Malta accusati di aver aggredito un uomo in strada a Marsa, la sera del 26 ottobre 2022, picchiandolo mentre era steso a terra in Qormi Road, al termine di un inseguimento.
Nella giornata di mercoledì, in aula ha testimoniato l’autore del video del pestaggio, che proprio in quel momento si sarebbe trovato sul tetto del palazzo dove risiede, per provare il proprio nuovo telefonino: una casualità provvidenziale ai fini del processo. Secondo quanto riportato dai media locali, il testimone sembra aver confermato quanto si vede nel filmato: l’uomo steso a terra non avrebbe opposto alcuna resistenza ai pubblici ufficiali, al contrario, avrebbe obbedito a tutti gli ordini ricevuti. Un’accondiscendenza che però non gli sarebbe bastata a evitare le botte.
«Ho sentito delle sirene e visto un uomo uscire dalla propria auto e stendersi a terra – ha raccontato il testimone – ed un funzionario di Transport Malta appena sceso dalla motocicletta. Il pestaggio è iniziato con l’arrivo di un secondo agente, anche lui in moto. Non c’è stato alcun dialogo dal suo arrivo all’inizio della violenza». Tuttavia, l’uomo non ha potuto identificare gli agenti coinvolti, in quanto muniti di casco.
In tribunale è comparsa anche la presunta vittima: Anoob George Thomas, operatore sanitario di origini indiane e residente a Marsa, che ha raccontato di essere sceso dalla macchina con le mani alzate, chiedendo a Cassar la procedura da seguire, sentendosi poi rispondere di sdraiarsi a terra. Poco dopo sarebbe arrivato Antonelli, dando inizio al pestaggio.
«Era seduto sulla mia schiena – ha spiegato Thomas, riferendosi ad Antonelli – premendo con qualcosa di pesante. Mi ha colpito a una spalla, alla testa e una gamba. Ho ricevuto anche un calcio nelle costole».
Sempre secondo Thomas, l’inseguimento sarebbe iniziato a causa di un eccesso di velocità, causato da una chiamata d’emergenza ricevuta dalla cognata, che gli chiedeva aiuto. Una tesi che troverebbe conferma nei tabulati telefonici, che indicano la presenza di una chiamata tra i due nell’orario in cui si sono svolti i fatti. In questo contesto, il tribunale ha accusato l’uomo di guida pericolosa e di resistenza a pubblico ufficiale.
In aula è comparsa anche la cognata di Thomas, che avrebbe riconosciuto i due agenti coinvolti, identificandoli proprio nei due imputati. La donna avrebbe assistito al pestaggio da bordo strada, confermando la versione del parente.
Stando a quanto affermato da un ispettore di polizia che sta seguendo le indagini, gli accertamenti sulla vicenda sono iniziati circa tre settimane dopo che si sono svolti i fatti, quando l’autore del video inviò il materiale a Lovin Malta che a sua volta lo sottopose alle forze dell’ordine. A fronte delle evidenze, Transport Malta aveva deciso di sospendere immediatamente i due funzionari coinvolti. Thomas è stato successivamente identificato grazie al numero di targa del proprio veicolo, e successivamente ascoltata la sua versione dei fatti che infine ha portato al processo.
Per i due agenti coinvolti le accuse sono gravi: tortura, comportamenti degradanti, detenzione illegale, aggressione, ferite lievi, disturbo della quiete pubblica ed eccesso di velocità. Sia Antonelli che Cassar si dichiarano innocenti per tutti i capi d’imputazione.