Continua la politica di poca tolleranza sui soccorsi in mare ai migranti del governo maltese. È infatti notizia delle scorse ore quella di due distinti salvataggi operati nelle acque del Mediterraneo dalla Ong tedesca Sea-Eye, che ha tratto in salvo 108 migranti per poi dirigersi verso il porto italiano di Livorno, dopo il rifiuto delle autorità maltesi e quello iniziale degli italiani, che hanno poi cambiato idea.
Il primo intervento è stato effettuato la scorsa settimana, quando gli attivisti hanno soccorso una prima barca in difficoltà, recuperando 63 naufraghi. Il secondo è invece avvenuto nella notte tra domenica e lunedì, con il recupero di altre 45 persone su una seconda imbarcazione in pessime condizioni, nell’area di ricerca e salvataggio di Malta.
In questo contesto, Sea-Eye ha puntato il dito contro le autorità maltesi, ree non solo di non aver prestato soccorso, ma anche di aver impedito che venisse eseguito da altre imbarcazioni. Alcune mail rese pubbliche dalla stessa Ong proverebbero, infatti, che il Centro di coordinamento dei soccorsi (RCC) di Malta avrebbe esortato le navi mercantili presenti nella zona a non soccorrere le barche in difficoltà, altrimenti «sarà considerata un’intercettazione in alto mare», consigliando poi di proseguire nella navigazione.
🔴 Die SEA-EYE 4 konnte in der Nacht von So auf Mo noch rechtzeitig den Seenotfall in der maltesischen Such- und Rettungszone erreichen & alle 45 Menschen an Bord nehmen. Zuvor hatten sowohl #Italien als auch #Malta aktiv versucht, die Rettung dieser Menschen zu verhindern! 1/3 pic.twitter.com/1VI2ldwzNH
— sea-eye (@seaeyeorg) December 19, 2022
Stando a quanto dichiarato dalla Ong, dopo l’ordine arrivato da Malta, delle due navi presenti nella zona SAR, solo una avrebbe continuato le ricerche, la MTM Southport. Sarebbe stato lo stesso mercantile asiatico, battente bandiera di Singapore, a raggiungere per primo i 45 migranti in difficoltà, in mare da sei giorni, affidati poi dall’equipaggio della Sea-Eye 4.
A commentare l’intervento, il direttore operativo della Ong tedesca, Jan Ribbeck: «L’equipaggio è esausto ma felice di aver salvato le persone. La prima cosa che dobbiamo fare ora è lavare i loro vestiti, perché erano tutti completamente impregnati di benzina, cosa che ha causato in molti di loro delle ustioni».
Anche Sophie Weidenhiller, coordinatrice di Sea-Eye, si è espressa sulla vicenda: «Siamo felici che le navi mercantili abbiano risposto alla chiamata di soccorso. Eravamo ancora troppo lontani e imbarcazioni come quella possono capovolgersi rapidamente. Ma vedere le autorità che dovrebbero salvare vite umane ordinare alle navi di voltare le spalle è incredibile», e «Sono contenta che nessuno sia morto questa volta, ma ci sono altri casi in cui accade solo perché Paesi come Malta si rifiutano di aiutare. Questo è uno scandalo, dovremmo essere tutti indignati».
L’approdo della nave a Livorno anziché in Sicilia, è figlio delle nuove politiche italiane volte a scoraggiare l’immigrazione clandestina. Una presa di posizione criticata da molti, soprattutto da chi presta soccorso in mare, costretto a moltiplicare i propri sforzi.