È tornato in tribunale il caso di Antoine Degabriele, ucciso da un’auto pirata il 4 agosto scorso. Unico sospettato per aver investito il pedone a Zejtun, è il 23enne Dean Donovan Frendo. Secondo le forze dell’ordine che hanno condotto le indagini, il giovane si sarebbe accorto di aver travolto il 51enne, decidendo però di darsi alla fuga.
Come riportato dai media maltesi, nell’udienza di mercoledì hanno testimoniato i due medici responsabili dell’esame autoptico sul corpo della vittima, avvenuto due giorni dopo il decesso. I risultati confermano che Degabriele è morto a causa di un forte impatto riconducibile a un veicolo che gli ha causato gravi fratture, soprattutto alla colonna vertebrale e al bacino, oltre a seri danni ai polmoni. Nella stessa seduta è stato ascoltato anche il medico legale che si è recato sul luogo dell’incidente il 5 agosto, intorno a mezzogiorno. Stando al suo parere, Degabriele sarebbe morto circa 12 ore prima, quindi intorno alla mezzanotte del 4 agosto.
L’incidente era avvenuto in Triq President Anton Buttigieg. Dean Donovan Frendo, residente a Birzebuggia, è stato identificato grazie ai filmati di alcune telecamere di sicurezza presenti in zona. Le immagini avevano ripreso due veicoli transitare nel tratto di strada teatro della tragedia. A falciare Degabriele sarebbe stata la seconda vettura, una Mazda Demio grigia riconducibile all’imputato.
Il veicolo era stato successivamente ritrovato all’interno di un garage, con evidenti danni all’avantreno e il parabrezza sfondato. Frendo avrebbe inoltre tentato far riparare l’auto in fretta, per nascondere quanto avvenuto.
Frendo, che continua a dichiararsi innocente e gode della libertà su cauzione, è accusato di omicidio involontario, guida pericolosa, omissione di soccorso e manomissione delle prove. L’imputato sarebbe inoltre senza patente, così come il veicolo sarebbe risultato senza copertura assicurativa.
Il caso tornerà in aula a gennaio 2023.