Un ennesimo traffico illecito che si diramerebbe ancora una volta tra le coordinate maltesi ed italiane è stato portato alla luce nella giornata di ieri dalla Guardia di Finanza di Augusta e dall’Agenzia Accise Dogane e Monopoli che, attraverso le proprie indagini congiunte, sono state in grado di puntare i fari su un sistema di riciclaggio di denaro che andrebbe avanti da diversi anni e che aggirerebbe la legislazione in tema di pagamenti in contanti.
In particolar modo, da quanto emerge dalle ricostruzioni delle Fiamme Gialle augustanesi, durante i controlli effettuati nel settembre dello scorso anno sulla tratta via mare che collegava il porto di Augusta all’arcipelago maltese (attualmente non operativa), e che hanno coinvolto oltre 5.600 passeggeri e 1.800 mezzi di trasporto, sarebbero stati infatti scoperti 10 soggetti, di cui 5 di cittadinanza italiana e 5 maltese, rei di trasportare natanti da diporto di varia tipologia.
Dalle indagini è in seguito emerso come tali imbarcazioni fossero state acquistate da venditori privati o da operatori commerciali dell’arcipelago attraverso un pagamento elargito in denaro contante, in piena violazione dell’attuale limite imposto dalla normativa.
Come confermatoci direttamente dalla sezione di Augusta della Guardia di Finanza, lo stratagemma perpetuato sulla suddetta rotta dai soggetti coinvolti era molto semplice e consisteva nell’acquisto in contanti di natanti in vetroresina e gommoni per i quali sono state corrisposte cifre che arrivavano a toccare i 17.000 euro, per poi trasferire le imbarcazioni nel vicino porto di Augusta approfittando del collegamento via mare assicurato dalla tratta precedentemente citata.
Nei confronti dei soggetti individuati dalle forze dell’ordine, sono stati in seguito contestati trasferimenti illeciti di denaro contante per una cifra che arriva a superare i 52.000 euro e, in attesa della decisione della Magistratura, sono stati predisposti i verbali che prevedono sanzioni pecuniarie da 3.000 a 50.000 euro per chi non ha rispettato il tetto massimo di pagamento in contanti fissato dalla normativa pari a 2.000 euro.
Inoltre, nel corso di ulteriori accertamenti svolti a bordo di navi mercantili, sono stati individuati soggetti di nazionalità straniera che detenevano tabacchi lavorati di provenienza estera, non dichiarati ai sensi del Testo Unico delle Leggi Doganali, e che hanno in seguito condotto al maxi sequestro di circa 40 “stecche” di sigarette, detenute in violazione della normativa doganale.
Un trionfo per le forze doganali italiane che, così facendo, hanno inflitto un duro colpo ai protagonisti dei giri illeciti che vi abbiamo appena raccontato.