È ancora barricato in casa e non sembra volersi costituire l’uomo sospettato di aver ucciso a sangue freddo Bernice Cassar, la 40enne di Qrendi trovata senza vita fuori dalla sua auto questa mattina, nella zona industriale di Kordin, raggiunta da tre colpi sparati da un fucile da caccia.
Gli ultimi aggiornamenti provenienti dalla stampa maltese affermano che l’individuo, che si sospetta possa essere il marito della vittima, sia ancora trincerato dietro le mura della casa di famiglia a Qrendi, dove viveva con moglie e due figli piccoli, e dovrebbe avere con sé anche l’arma utilizzata per uccidere la vittima, dato che non è stata rinvenuta sul luogo del crimine.
Oltre all’unità speciale delle forze dell’ordine, sul posto ci sarebbero anche gli uomini della Protezione civile e una squadra medica, compresi degli esperti di salute mentale. L’area intorno all’abitazione continua ad essere isolata, bloccate anche le strade d’accesso.
Secondo quanto affermato dai parenti di Bernice, sembra che la donna abbia denunciato più volte le violenze subite tra le mura domestiche già dallo scorso mese di maggio. L’ultima solo ventiquattro ore prima di morire. Il ministro dell’Interno Byron Camilleri ha confermato che un ordine di protezione nei confronti della vittima era stato emesso lo scorso luglio, anche se la discussione del procedimento penale in tribunale era in programma per novembre del 2023. Ma Bernice non ci sarà, la giustizia per lei è arrivata troppo tardi.
Poche ora fa, sempre il ministro Camilleri ha dato mandato al giudice in pensione Geoffrey Valenzia per indagare sul fascicolo relativo alle denunce sporte dalla donna e capire se ci sono state delle falle e quindi responsabilità da parte di chi era stato chiamato a proteggerla.
Si attendono ora gli ultimi aggiornamenti sul caso che la polizia diffonderà durante una conferenza stampa in corso in questi minuti.