Gli agenti di polizia accusati di violenze su cittadini stranieri a Malta potrebbero essere quattro. È quanto sarebbe emerso giovedì 17 novembre in tribunale, nel corso di una nuova udienza sul caso che vede imputati Rica Mifsud Grech (22 anni), Jurgen Falzon (24 anni) e Luca Brincat (20 anni), tutti agenti della stazione di polizia di Hamrun. Sono accusati di aver aggredito violentemente, in alcuni casi anche con il taser, diversi cittadini di origini straniere.
A comparire in aula è stata una delle presunte vittime, il giovane senzatetto di origini somale Aldu Wili Ahmed Ali che, secondo quanto riportato dai media maltesi, avrebbe affermato che a picchiarlo sarebbero stati 4 poliziotti. Sul banco degli imputati mancherebbe quindi un agente.
Stando alle ricostruzioni, il testimone sarebbe stato portato alla stazione di polizia di Hamrun dopo aver rotto un vetro in un negozio di Marsa, nel quale era entrato per chiedere qualche spicciolo. Il giovane sarebbe poi andato a dormire all’interno del parco della cittadina. Lì, un altro uomo di colore avrebbe aggredito violentemente una donna.
Arrivati sul posto, Mifsud Grech, Brincat e Falzon assieme a un quarto poliziotto avrebbero però caricato in macchina Ali, ignorando volutamente la sua estraneità ai fatti.
«Mi avevano avvertito che se mi avessero trovato a Marsa mi avrebbero picchiato. E così è stato. Mi hanno portato in una zona di campagna. Dopo avermi fatto scendere dall’auto mi hanno preso a calci in faccia mentre ero ancora ammanettato, per poi lasciarmi lì. Ho anche sentito uno di loro che diceva di spegnere la videocamera» ha affermato il testimone.
La presunta vittima avrebbe poi tentato di sporgere denuncia, ma non sarebbe stato creduto dalle autorità: «Mi hanno detto che ero un pazzo, che avevo un ordine di trattamento medico e che non potevano credermi. Ho quindi rinunciato, fino a quando la polizia non è tornata da me a chiedermi cosa fosse accaduto».
Il cittadino somalo sarebbe sicuro che ad aggredirlo siano stati gli imputati, nonostante al tempo stesso dichiari di non averli visti in faccia, perché aveva le loro torce puntate addosso.
In aula è inoltre comparso, come testimone, in collegamento video, anche uno psichiatra, confermando i problemi mentali di Ali: «Quando non assume droghe o alcol sta bene, ma non rispetta gli appuntamenti presso la clinica di salute mentale. Se continua così, presto verrà portato al Mount Carmel. Ricorda alla perfezione quanto accadutogli, senza però riuscire a collocarlo in una data precisa». Contestualmente, il giovane straniero avrebbe ammesso di essere stato sotto l’effetto di alcol e droghe il giorno dell’aggressione. Un aspetto che potrebbe minarne la sua credibilità in tribunale.
Non solo: Ali avrebbe riferito di essere stato vittima di violenza a opera di Brincat anche in un’altra occasione. L’agente lo avrebbe aggredito con dello spray al peperoncino e un taser mentre dormiva all’aperto, ubriaco.
Al momento non si conosce l’identità dell’ipotetico quarto poliziotto coinvolto nelle presunte violenze degli imputati. Tuttavia non è da escludere che possa trattarsi di uno tra gli agenti che ha segnalato le violenze, senza parteciparvi. Alcuni di loro avrebbero infatti testimoniato, nelle udienze precedenti, di aver assistito ad alcune aggressioni, affermando che gli imputati avrebbero chiesto di spegnere le body cam.
I tre poliziotti sono accusati di sequestro di persona, abuso di autorità, arresto illegale, detenzione di persona contro la sua volontà, tentate lesioni personali gravi, oltre a lesioni lievi aggravate da motivi razziali. Tutti capi di imputazione per i quali si sono dichiarati non colpevoli.
La prossima udienza sul caso sarà programmata per fine mese.