Abner Aquilina potrebbe aver subito abusi sessuali prima di uccidere Paulina Dembska.
E’ questa la nuova ipotesi degli inquirenti sul caso dell’omicidio della 29enne di origini polacche, trovata morta nell’Independence Gardens di Sliema la mattina del 2 gennaio, e vittima di inaudite violenze.
Durante l’udienza di lunedì 14 novembre sarebbe infatti emerso che l’imputato non avrebbe dormito a casa sua la notte del delitto. A ospitarlo sarebbe stato Derek Spiteri, membro del gruppo evangelico “River of Love” con problemi di tossicodipendenza da lui stesso dichiarati. L’uomo, comparso a testimoniare, avrebbe affermato di aver ospitato Aquilina per la notte, al termine di un’iniziativa della comunità religiosa.
Quella stessa sera i due, assieme a una terza persona si sarebbero recati a Sliema per un bagno notturno. Altra circostanza reputata sospetta, per la quale si ipotizza che Aquilina sia stato portato al mare per un “battesimo evangelico”, ma negata dal testimone.
Non trovandolo al mattino, Spiteri avrebbe chiamato la madre di Aquilina per sapere se fosse tornato a casa, ricevendo però risposta negativa. Al contrario, la madre lo avrebbe informato che probabilmente si trovava al Mater Dei. Il testimone si sarebbe quindi recato in ospedale a cercare Aquilina. Non trovandolo, sarebbe poi andato in questura dopo essere stato convocato dalla polizia, dove avrebbe incontrato il presunto omicida.
C’è dell’altro: gli inquirenti sospettano che Derek Spiteri abbia tentato un approccio sessuale con Aquilina, somministrandogli alcol e droga. Da questo sarebbe dipesa la sua apprensione nel non trovarlo in casa, con la paura che fosse andato a denunciare le molestie alla polizia.
Anche questa tesi sarebbe stata negata dal testimone, che avrebbe affermato di essersi preoccupato perché il suo ospite si era allontanato da casa, senza avvisare e con un altro incontro con il “River of Love” in programma nelle ore successive. Inoltre, nella stanza dove dormiva il suo ospite, Spiteri avrebbe trovato una valigia nera, della quale non saprebbe spiegare la provenienza.
A Spiteri è inoltre stato chiesto il ruolo avuto dal “River of Love” nella vita dell’imputato, nei giorni prima dell’omicidio: «gli ha parlato nella lingua dello Spirito Santo» sarebbe stata la risposta. Al momento, non è dato sapere se il gruppo religioso abbia giocato un ruolo sullo stato emotivo e psicologico di Aquilina al momento del delitto.
Il testimone avrebbe infine affermato di non aver notato nulla di strano in Aquilina prima dell’omicidio della ragazza: nessun comportamento anomalo o violento. Nulla che facesse presagire la follia che qualche ora dopo si sarebbe impossessata del ragazzo.
La prossima udienza è fissata per giovedì 22 dicembre.