Non è stato un volo tranquillo quello operato mercoledì 2 novembre dalla compagnia EasyJet, partito da Malta in direzione Manchester. E questa volta i problemi non sono stati causati da turbolenze, tempo avverso o guasti tecnici. L’inconveniente è invece attribuibile a un “errore umano”, quello di un passeggero, per l’esattezza, che stando al quotidiano The Sun avrebbe pensato bene di trangugiare un’intera bottiglia da un litro di whisky durante la tratta, probabilmente acquistata presso un negozio dell’aeroporto maltese, dando infine in escandescenze poco prima dell’atterraggio in terra inglese.
Secondo le ricostruzioni, il 51enne Colin Smith, originario di Hull, sarebbe andato in escandescenze quando una hostess gli avrebbe chiesto di non scavalcare le persone in fila per andare in bagno, pochi minuti prima dell’inizio della fase d’atterraggio. L’uomo l’avrebbe presa per la gola, scatenando la reazione degli altri passeggeri, che avrebbero evitato a Smith di compiere altri atti violenti.
L’uomo sarebbe infine stato arrestato, per poi comparire in tribunale a Salford City, dove avrebbe ammesso le proprie responsabilità.
Sulla vicenda è intervenuto anche Benoit Marsan, ricercatore in chimica del vino all’Università del Quebec che, attraverso le pagine del quotidiano francese “Le Figaro”, ha ricordato come bere alte quantità di alcolici in aereo non sarebbe certamente una buona idea: «Con l’altitudine, la pressione atmosferica e le quantità di ossigeno diminuiscono, esponendo l’organismo ad un deficit che lascerà più spazio all’alcol per entrare nel flusso sanguigno».
In sostanza, abusare di alcolici in alta quota garantisce sbornie colossali, con tutte le pericolose varianti impazzite che ne derivano.