Sono ben 250 le persone che, nell’arco di sole 48 ore, hanno inviato una lettera al ministro dei Trasporti, Aaron Farrugia, chiedendo accoratamente un’immediata e concreta azione che possa sanare una volta per tutte, la piaga del traffico, della sicurezza stradale e dell’inquinamento nell’arcipelago. L’azione pacifica di protesta delle organizzazioni non governative “Friends of the Earth Malta”, “Moviment Graffitti” e “Rota” che si sono radunate a Msida Creek con biciclette, cartelli e volantini, nei giorni scorsi, ha contribuito a sollevare il dissenso comune.
Con le 250 lettere inviate dai cittadini, i firmatari della missiva chiedono un servizio di autobus migliore e linee di autobus più regolari e affidabili nonché strade più sicure, compresi investimenti in infrastrutture per pedoni e biciclette. «Dobbiamo unirci per realizzare un passo verso un ambiente più sano, più sicuro ed ecologico. È ora di dare la priorità alle persone rispetto alla benzina e di autorizzare i cittadini a fare scelte di trasporto più ecologiche», questo quanto affermato dagli attivisti che dalle pagine social muovono la loro campagna di sensibilizzazione pubblica, invitando chiunque a visionare e firmare la lettera da inviare al ministro.
Nonostante Malta sia un Paese estremamente piccolo che conta circa 550.000 abitanti, il traffico è oramai divenuto insostenibile per le reali dimensioni dell’arcipelago. L’aumento esponenziale del numero di veicoli a motore e del conseguente transito di questi per le strade congestionate, e non da meno il fenomeno crescente delle dimensioni sempre più generose delle automobili di oggi, contribuiscono giorno dopo giorno, a rendere invivibile qualunque contesto cittadino. In particolare, la confusione del traffico nelle ore di punta raggiunge picchi di caoticità pura, perché il livello di congestione e stress che viene generato arriva a far saltare ogni disposizione che dovrebbe regolarlo. Il tutto si ripercuote inevitabilmente sull’inquinamento dell’aria, oramai quasi divenuta irrespirabile e sulla sicurezza stradale che oggi miete un numero sempre crescente di nuove vittime dell’asfalto, ventidue in tutto quelle registrate da inizio anno.