Nei giorni scorsi, la Malta Philharmonic Orchestra (MPO) è finita al centro dello scandalo dopo che una ex componente dell’orchestra nazionale ha denunciato di essere stata vittima di comportamenti al di sopra del lecito da parte di un alto funzionario, tanto da spingerla a dare le dimissioni.
La notizia, diffusa in prima battuta da The Shift News, sembra aver trovato conferma nelle dichiarazioni rilasciate dalla polizia sempre allo stesso giornale, secondo cui le forze dell’ordine avrebbero dato il via alle indagini per presunte molestie sessuali e discriminazione di genere.
A conferma delle dichiarazioni della donna, ci sarebbe proprio la lettera di dimissioni della stessa, consegnata a Sigmund Mifsud, direttore generale della MPO. Nel documento, le motivazioni sarebbero accompagnate da “stress eccessivo causato da abusi e molteplici episodi di molestie sessuali avvenuti in ufficio e durante le funzioni lavorative”. La decisione sarebbe arrivata dopo numerose segnalazioni fatte su quanto stava accadendo, sistematicamente cadute nel vuoto e ignorate dai vertici dell’orchestra.
Non solo: prima di licenziarsi, la donna si sarebbe confrontata con Mifsud, chiedendo un anno di congedo non retribuito, per riprendersi dallo stress fisico e psicologico e cercare un altro impiego. Una richiesta non accolta dal direttore, che ha di fatto portato l’ormai ex membro a rassegnare le dimissioni in modo definitivo. Dal canto suo, sempre Mifsud promette “giustizia” in caso venisse confermata la versione della donna, dichiarando a The Shift News: «Abbiamo nominato una commissione d’inchiesta per indagare sulle accuse, come impone la politica governativa sulle denunce di molestie sessuali. La commissione indagherà sui fatti e trarrà le proprie conclusioni».
Quanto avvenuto non sarebbe però il primo scandalo a far tremare l’orchestra. Una violoncellista e violinista brasiliana avrebbe infatti descritto l’ambiente all’interno della MPO in modi decisamente poco edificanti, definendo la propria esperienza come “tossica” e “scioccante”. Intervistata nel podcast “From a Cellist’s perspective” (ora rimosso dal web), l’artista ha dichiarato: «La cosa più frustrante è che sembrava che le ragazze giovani venissero trattate in modo diverso dagli altri. Ricordo anche che Mifsud una volta disse di essersi dimenticato di chiedere al governo i fondi per la nostra tournèe a Dubai, 20.000 euro. La direzione sembrava più preoccupata di giudicarci per i vestiti che indossavamo. C’era inoltre un clima di poca preparazione, con i musicisti che ricevevano gli spartiti solo all’ultimo minuto». A fronte di questa esperienza, la donna lasciò l’orchestra dopo un anno di lavoro, trasferendosi a Londra.