Nella giornata di mercoledì 19 ottobre in tribunale si è discusso il caso di Robert Brincau, l’uomo alla guida del carcere Corradino ed ex direttore della Croce Rossa maltese, accusato di aver minacciato ed aggredito un autista dell’ambulanza della compagnia Alpha Medical.
I fatti, secondo quanto riportano i media maltesi, risalgono al pomeriggio del 21 agosto a Ghadira Bay: Brincau si sarebbe avvicinato a un’ambulanza della società privata di servizi medici d’emergenza, con gli operatori intenti a soccorrere una donna punta da un calabrone. Una volta raggiunto l’autista del mezzo, gli avrebbe intimato di non “immischiarsi con la Croce Rossa”.
Colpito con una testata, l’uomo avrebbe risposto dando un pugno al direttore del carcere, salvo poi ritrovarsi una pistola puntata alla testa. A quel punto, un’infermiera in servizio a bordo dell’ambulanza, avrebbe iniziato a registrare un video in cui si vedrebbe chiaramente Brincau che minaccia il volontario: «Non si scherza con me..Ucciderò te e la tua famiglia». A tentare di calmare gli animi ci sarebbe stata la moglie dello stesso Brincau, nonché attuale direttore della Croce Rossa.
Stando alle ricostruzioni presentate in tribunale, alla base dell’aggressione ci sarebbero alcuni screzi tra le due società “rivali” su chi avesse il diritto di portare i pazienti negli ospedali. Le prime tensioni sarebbero nate nel 2017, quando Alpha Medical si era aggiudicata una gara d’appalto indetta dalla Malta Tourism Authority. Il presidente della compagnia privata, Charlton Caruana, avrebbe affermato che fu proprio da quel momento che Brincau iniziò a rivolgergli continue minacce, accusandolo di aver interferito nella linea di attività della Croce Rossa.
Anche il giorno della presunta aggressione, Caruana avrebbe ricevuto una chiamata da Brincau, che lo avrebbe intimato di “lasciare in pace la Croce Rossa”, nonostante, come già detto, il direttore del carcere non avesse più alcun rapporto lavorativo con l’ente di soccorso medico.
Tra le prove presentate in aula ci sarebbe stata anche la pistola utilizzata dal presunto aggressore, che comparirebbe tra quelle regolarmente registrate in dotazione al penitenziario, ma non sarebbe associata al direttore.
Robert Brincau, che in tribunale si è dichiarato non colpevole, è accusato di aver ferito il volontario di Alpha Medical, oltre che di porto d’armi senza licenza e violazione della quiete pubblica. Tuttavia, nonostante i procedimenti a suo carico, pare non sarà sospeso, e che rimarrà quindi alla guida del Corradino.
Lovin Malta riporta infatti le affermazioni di un portavoce del Ministero dell’Interno, che avrebbe descritto l’episodio come un “incidente personale che non ha nulla a che fare con i suoi doveri ufficiali”. Sempre secondo il media maltese, anche il legale del carcere si è espresso sulla vicenda, affermando che sarà compito del tribunale determinare come si sono svolti realmente i fatti, aggiungendo che lasciare temporaneamente il posto vacante di direttore del penitenziario potrebbe creare problemi.
Sul caso è intervenuto anche il Partito Nazionalista, che sebbene abbia riconosciuto gli sforzi perpetuati da Robert Brincau nel tentare di migliorare la situazione in cui versava il Corradino dopo la controversa dirigenza di Alex Dalli, «gli attuali procedimenti che lo vedono imputato indeboliscono gravemente l’autorità morale della sua figura». Per questa ragione, il portavoce del PN per gli Affari Interni, Joe Giglio, ha fatto sapere che, date le circostanze, «Brincau dovrebbe essere sospeso e sostituito fino alla conclusione delle procedure a suo carico. Se ciò non viene fatto, si invierà un messaggio sbagliato e pericoloso».