Erano in molti, moltissimi, ieri sera alla manifestazione in ricordo di Daphne Caruana Galizia, la giornalista fatta saltare in aria da un’autobomba il 16 ottobre del 2017, scrivendo una delle pagine di cronaca nera più buie della storia del Paese.
Gli anni passano, ma il ricordo delle persone che, come Daphne, hanno lasciato il segno con il proprio lavoro ed il proprio sacrificio sono destinate e non morire mai davvero, finchè continuano a vivere ogni giorno nel pensiero e nelle azioni di chi sposa gli stessi ideali, di chi combatte per una società più “pulita”, libera dall’inganno, dalla corruzione, dallo sporco che intacca le istituzioni piegandole alle volontà del sistema mafioso.
Per ricordare la giornalista, si è partiti dal luogo in cui perse tragicamente la vita, a Bidnija, che ieri si è riempito di una folla sommessa di persone. Tra le mani c’è chi stringeva una foto in bianco e nero della vittima, chi una piantina di fiori con cui è stato poi ricreato il numero “5”, come gli anni che ci separano da quel triste giorno. Tra i figli ed il marito di Daphne Caruana Galizia, giornalisti, esponenti di Ong e semplici cittadini, a spiccare è stata la presenza del Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, insieme alla sorella del giudice antimafia Giovanni Falcone, Maria Falcone, a Malta su invito di Repubblika.
Tutti stretti in un religioso silenzio, ad evocare una perdita, un dolore, che non si placa con il tempo ma che, invece, ha sempre più sete di verità, di giustizia. Non basta infatti la sentenza “lampo” raggiunta in tribunale lo scorso venerdì 14 ottobre, quando due degli esecutori materiali dell’omicidio si sono dichiarati colpevoli, condannati a scontare 40 anni di carcere. Non bastano i 15 anni dietro le sbarre per Vince Muscat, a sua volta complice del gesto. Dopo cinque anni la gente, tutti, chiedono di più.
Le commemorazioni si sono spostate poi verso sera nella capitale. Una Valletta stracolma di persone, guidate dai genitori della vittima, ad aprire il corteo con lo striscione “Daphne eroe maltese” che dal parlamento si è poi diretto verso la piazza di fronte al tribunale, ormai divenuta zona simbolo della morte della giornalista.
Numerosi i relatori che, come ogni anno, sono intervenuti nel corso della veglia per rendere omaggio alla memoria di Caruana Galizia, tra cui Robert Aquilina, Presidente della Ong Repubblika, la Professoressa Maria Falcone, Presidente della Fondazione Falcone, Pavol Szalai per Reporters Sans Frontières, Luca Perrino, Presidente Leali delle Notizie, Ronchi dei Legionari, Louiselle Vassallo, attivista di OccupyJustice.
Proprio Maria Falcone ha ricordato la giornalista definendola una “sorella morale”, morta perché “ha fatto il suo dovere”, unita dalle stesse volontà professionali e umane che hanno animato Giovanni Falcone e con lui Paolo Borsellino, uccisi trent’anni fa dalla mafia.
«C’è molto ancora da fare, affinchè giustizia sia fatta, ma la nostra determinazione andrà avanti, non importa quanto ci vorrà. Alla fine, vinceremo noi, per Daphne, per Malta, per l’Europa» ha affermato Roberta Metsola, intervenuta ricordando Daphne come una donna d’acciaio, fatta di principi, che sapeva distinguere il bene dal male.
«Non ci stancheremo mai di dire che Daphne è stata uccisa a causa della corruzione creata a Castiglia. In questi cinque anni abbiamo ottenuto molto, insieme. Siamo riusciti a liberarci del governo più corrotto della storia del nostro Paese. Tutto questo è stato possibile perché non ci siamo arresi, e non ci arrenderemo» ha promesso Robert Aquilina, nel suo discorso fiume in cui ha puntato il dito contro gli esponenti dell’ex governo Muscat, «costretti a lasciare Castiglia “a testa bassa”» dopo l’omicidio della giornalista che stava indagando su numerosi affari sporchi legati a corruzione ad alti livelli.
Sempre nel corso della giornata di ieri, Repubblika ha omaggiato Maria Falcone eleggendola membro onorario dell’associazione impegnata a combattere la corruzione. «Giovanni Falcone è riconosciuto nel mondo come il simbolo della lotta alla mafia e come un alto modello per tutti coloro che desiderano svolgere con integrità il proprio dovere nelle istituzioni pubbliche» si legge nella lettera scritta dalla Ong a suggello dell’intensa collaborazione con la Fondazione Falcone.